Baby gang, Milano guida la classifica 2021 degli arresti e delle denunce a minorenni, 1442 contro 1214 di Roma
De Corato: «È arrivato il momento che la politica, in particolar modo quella milanese che governa la città da due legislature, si assuma le proprie responsabilità, domandandosi a quali risultati abbia portato il suo modo di gestire il problema del disagio giovanile»

Rapina su tram ,minorenni arrestati

Fonte: Ministero degli Interni
Non è un caso che la ricerca del Ministero dell’Interno “I Minori nel periodo del Covid”, certifica che Milano, nel periodo gennaio-agosto 2021, è stata la città con il maggior numero di minori denunciati/arrestati: ben 1442 contro i 1.214 della Capitale. Numeri spaventosi che, se pensiamo al fatto che Roma ha più del doppio dei residenti di Milano, danno l’idea di quanto la gravità del dato sia eclatante.
«Anche se i reati diminuiscono – prosegue De Corato - il capoluogo meneghino conduce da ormai un decennio la classifica delle città italiane con l’indice di criminalità più alto. Credo che sia pertanto arrivato il momento che la politica, in particolar modo quella milanese che governa la città da due legislature, si assuma le proprie responsabilità, domandandosi a quali risultati abbia portato il suo modo di gestire il problema del disagio giovanile. Ricordo, nello specifico, che gli interventi messi in atto da Palazzo Marino hanno puntato per lo più a iniziative di inclusione e di ascolto . Mi pare evidente, e il costante peggioramento del fenomeno lo conferma, che queste azioni non hanno minimamente funzionato. A questo fenomeno già grave si aggiunge anche il numero elevato di extracomunitari minori arrestati/denunciati, la ricerca del ministero lo certifica, sono il 44,5% .Certo – afferma l’Assessore regionale - sono io il primo a dire che vista la giovane età si deve pensare ad un loro reinserimento, ma sono altrettanto convinto che è evidente che qualcosa nella loro educazione sia mancato. A tal proposito, premesso che la famiglia, ove sia presente, è da considerarsi la prima responsabile, è anche vero che la scuola non può tirarsi indietro e deve collaborare alla trasmissione dei valori fondamentali del vivere civile, in particolare per quanto riguardo il rispetto delle regole e delle leggi. È arrivato il momento – conclude il rappresentate del partito di Giorgia Meloni - che anche la politica, che per troppo tempo ha recitato la parte di chi sta alla finestra a guardare, dispensando inutili consigli e non agendo con le misure necessarie, faccia la sua parte ed intervenga con iniziative più pragmatiche e meno teoriche».