Effetto-calamita per la scultura fotografica “Metropolis” alla Design Week di Milano 2025
“Metropolis”, la magia della fotografia in 3D dell’artista Max Falsetta Spina, in mostra fino al 13 aprile presso lo SpazioB, Foro Buonaparte 67

La Design Week di Milano attira, come ogni anno, migliaia di visitatori italiani e stranieri che, per lavoro o per curiosità, vogliono mantenersi aggiornati sulle ultime proposte delle menti creative della progettazione di interni ed esterni. Lo SpazioB, in Foro Buonaparte 67, nel cuore della Città, si è rivelato una delle mete privilegiate dalle più varie fasce di pubblico per la presenza delle opere di Max Falsetta Spina, davvero uniche nel loro genere per la capacità di integrare genio creativo e tecnologia in un’estetica coinvolgente.
L’artista,
ideatore di scenografie per marchi famosi della moda e dell’hi-tech, è un
grande conoscitore delle tecniche fotografiche e un grande sperimentatore. Ha
studiato tanto arditamente le potenzialità del mezzo fotografico da farlo passare
dalle due alle tre dimensioni, con risultati sorprendenti dal punto di vista
artistico. Le sue prime intuizioni, del 2001-2003, in seguito a un lungo lavoro
in camera oscura, si applicano all’analogico. In questi anni, Falsetta Spina,
riflettendo sul significato etimologico della fotografia, ovvero “scrittura di
luce”, incomincia a maturare l’idea di ribaltare il concetto e inizia a
scrivere sull’immagine fotografica.
Pratica incisioni sulla stampa per
interagire manualmente con l’immagine, eseguendo dei solchi con l’ausilio di
vari strumenti, quali punteruoli, righelli, compassi. L’emulsione superficiale
della carta fotografica politenata, così facendo, viene rimossa, lasciando a
nudo il colore bianco originario. Si ottiene quindi un’immagine attraversata da
righe bianche, opportunamente studiate per fungere da linee di piegatura, un
po’ come nei modelli di cartoncino dei poliedri. Le stampe fotografiche
bidimensionali, piegate nei punti voluti, in base a criteri di simmetria e
specularità, danno così origine a un oggetto tridimensionale.
L’artista realizza in questo modo la sua prima
scultura fotografica nel 2007. Quando si diffonde il digitale, Falsetta Spina
si trova in mano uno strumento che gli consente di scatenare tutta la sua
creatività. Dopo avere ampiamente sperimentato le possibilità della
foto-elaborazione digitale, avvalendosi dei software più sofisticati, nel 2020
riprende l’idea della piegatura per realizzare opere in tre dimensioni. I tempi
sono cambiati, così come i materiali. L'azienda tedesca 3A Composites ha
sviluppato il Dibond®, un pannello composito, formato da due strati di
copertura in alluminio di 0,3 mm di spessore e da un'anima in polietilene o
minerale, disponibile in diverse finiture, ampiamente utilizzato in
applicazioni interne ed esterne nei settori della segnaletica e nell’interior
design, sia di abitazioni che di uffici, di negozi, bar e ristoranti, oltre che
per l’allestimento di fiere ed esposizioni.
Falsetta Spina, ha subito intuito le potenzialità di questi pannelli come supporto per la stampa fotografica tridimensionale: sono facilmente ripiegabili e, allo stesso tempo, hanno una matericità molto più consistente rispetto alla tradizionale carta politenata; inoltre, si può scegliere la finitura. Insomma, l'ideale per sviluppare l'idea di sculture fotografiche complesse. Questa volta l'autore scatta in digitale, studia e rielabora la geometria delle immagini riprendendo i criteri di simmetria e specularità della sua prima fase di ricerca, e stabilisce dei parametri al computer per disegnare le linee di piegatura, in modo che un apposito software le riporti sulle immagini fotografate sotto forma di linee vettoriali. Da qui la definizione di “Fotografia Parametrica”. A questo punto, l’artista stampa su Dibond®, scegliendo la finitura a specchio. Seguendo le linee vettoriali, piega la lastra stampata e realizza una scultura fotografica tridimensionale.
È questa la procedura con cui nasce “Metropolis”, grande protagonista di questa mostra presso lo SpazioB in Foro Buonaparte e vera perla della Design Week. L’artista espone la scultura fotografica digitale e la grande fotografia parametrica, certificata in NFT, appesa su parete, dalla quale ottiene la scultura, dopo un accurato studio delle prospettive secondo i criteri della simmetria e della specularità. Sono presenti anche “Metropolis Prospective”, lo scatto originario della City di New York, immortalata con le sue sfavillanti luci notturne dal ponte di Brooklyn e ricomposta con la sua immagine simmetrica, oltre a una libreria ad ante scorrevoli che riproducono lo scatto originario di Metropolis capovolto verticalmente, su progetto di Davide Tremolada Intraversato, per la serie di mobili SLIDE.
Perché “Metropolis” affascina così tanto e attira tante persone, profani e professionisti, adulti e bambini?
Ebbene, l’effetto sorpresa gioca senza dubbio un ruolo fondamentale perché si resta colpiti da come una fotografia, che normalmente vediamo appesa a una parete, possa trasformarsi in opera tridimensionale. Tuttavia, il motivo è molto più profondo perché questa scultura fotografica ha un valore estetico intrinseco. Piace perché ha un forte potere comunicativo di tipo simbolico: riempie lo spazio e, nel contempo, unisce perché si lascia riempire.
La scultura, infatti, riproduce la fotografia parametrica di NY City e tuttavia, lasciando volutamente a vista spazi della finitura lucida a specchio, instaura un dialogo con lo spettatore, che si vede parte della stessa opera, la quale si completa di volta in volta, all’infinito, integrandosi con l’immagine di chi le si avvicina o semplicemente le passa accanto.
Metropolis è un’opera profondamente politica, nel senso che si lega con la polis che le ruota intorno. Non la snobba, non la provoca. Al contrario si pone come elemento di arredo urbano che intesse una relazione con tutto il suo “intorno ambientale”, fatto di architetture, paesaggi, uomini e mezzi mobili. Qui sta il suo significato simbolico, nel senso etimologico del termine, di “mettere insieme”, “unire”, “armonizzare” e qui sta anche il suo grande valore civico. L’opera si rivolge alla città, sia che la si scelga per uno spazio privato che per una pubblica piazza.
Per meglio comprendere la sua opera, Falsetta Spina espone anche, sfogliabile su leggio e, volendo, acquistabile il suo volume Parametric Photography. - the concept beyond photography, pubblicato da SNAP Collective il 28 ottobre 2023 ed esposto alla Royal Gallery di Copenaghen, che raccoglie immagini scattate negli innumerevoli viaggi di lavoro nelle più importanti città del mondo.
Inoltre, l’artista espone il modellino in finitura a specchio di Metropolis in una teca, in modo da metterne in risalto la forma e le linee di piega, e ha montato un video con Metropolis che ruota su se stessa a trecentosessanta gradi.
Dicevamo che l’opera è certificata digitalmente secondo la tecnologia NFT basata su blockchain, così come tutte le sue fotografie parametriche e le sue opere digitali. Falsetta Spina ha iniziato a coniare l’originale di ogni sua opera in blockchain già nel 2019 per avere un certificato di origine e una tracciabilità inconfutabile, che il vecchio certificato cartaceo non poteva certamente garantire.
Nel 2023 ha partecipato al grande evento NFTNYC2023, esponendo su dei monitor la vista centrale di Times Square della serie “Prospective”, che ad oggi conta 366 immagini finite, non solo di New York, ma anche delle più importanti città del mondo, raggiunte nei tanti spostamenti per lavoro (Milano, Roma, Parigi, Londra, Francoforte, Barcellona, Mosca, Shangai, New York, Miami).
Falsetta Spina è stato presente anche al medesimo evento nel 2024 con “Homo Ergaster”, un’ingegnosa rielaborazione di un’immagine realizzata con l’intelligenza artificiale ed è stato selezionato per NFTNY 2025 proprio grazie all’opera “Metropolis”, che sarà mostrata sia in 2D che in 3D dal 25 al 27 giugno 2025 a Times Square, nella City di New York.
Dal 7 al 13 aprile, Brera Design Week – Fuorisalone del Mobile
Max Falsetta Spina: “Fotografia Parametrica - Il concetto oltre la fotografia”.
SpazioB Falegnameria Digitale – Foro Buonaparte 67 - Milano.
Brera Design District, posizione mappa n. 178
Closure - Wine&Champagne - Vignam.it: domenica 13 aprile h 18:30 – 21:30. Ingresso libero
https://breradesignweek.it/2025/it/evento/1987/fotografia-parametrica
Caterina Majocchi – Critico d’arte