Carla Bruschi e Barbara Sanaldi ambasciatrici contro la violenza di genere
Due giovani studentesse denunciano le violenze subite, dopo aver visitato la mostra denuncia “Donne a perdere”

Barbara Sanaldi e Carla Bruschi
05 marzo 2019

Gli studenti con Carla Bruschi
Due giovani studentesse di una scuola superiore milanese hanno trovato la forza di denunciare le violenze che stavano subendo in seguito alla visita della mostra denuncia “Donne a perdere” che si è tenuta nel mese di febbraio nella biblioteca comunale di Magenta (MI). A rivelare questo inaspettato retroscena è Patrizia Morani assessore alle pari opportunità di Magenta: «Devo ringraziare le due autrici della mostra – spiega Patrizia Morani assessore alle pari opportunità del comune di Magenta -. Le loro opere sono arrivate dritte al cuore di queste ragazze adolescenti, non è semplice parlare il linguaggio dei giovani. Ma l’intensità del messaggio, l’invito deciso a denunciare senza se e senza ma, arriva senza filtri. Inizialmente le due ragazze parlavano in terza persona degli spiacevoli eventi. Poi una volta che siamo riuscite a guadagnarci la loro fiducia si sono aperte e siamo riusciti ad intervenire».
«Scoprire che due giovani donne – ha commentato Barbara Sanaldi giornalista e scrittrice dei racconti di Donne a Perdere-, hanno scelto consapevolmente di uscire allo scoperto e chiedere aiuto, è probabilmente il riconoscimento migliore cui potessi aspirare. Spero che quanto successo a Magenta sia solo il primo di tanti passi».
«Sono veramente soddisfatta– ha dichiarato la pittrice peschierese Carla Bruschi -. Avere a che fare con gli studenti è stata un’ emozione fortissima e gratificante. Ad ogni presentazione nei diversi comuni dove siamo ospiti mi auguro sempre che sarebbe sufficiente salvare almeno una donna, per affermare che siamo riuscite nel nostro intento. Così è successo e ne abbiamo evidenza. Questa mostra mi ha cambiato la vita e la sta cambiando anche a molte persone. È qualcosa più grande di noi che ci spinge a dare voce alle donne che non ci sono più affinché si metta la parola fine a questa piaga».
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Gli studenti assorti nella visone delle opere, nella lettura delle opere in religioso silenzio
05 marzo 2019