Peschiera Borromeo, ad un anno dalla denuncia di 7giorni è stato abbattuto l’albero, ormai morto per l’incuria e il menefreghismo; si poteva salvare?
In un articolo del 30 luglio 2021, il nostro periodico aveva illustrato come secondo le indicazioni della Società Internazionale di Arboricoltura, piantare degli alberi senza liberarli dai sacchi di tela, era pericoloso per la loro sopravvivenza; il vicesindaco di allora fece spallucce

Nella foto in basso, il ceppo con il sacco di juta intorno alle radici che è ancora visibile L'allora vicesindaco Marco Righini con delega all'ambiente non diede seguito alle denunce della cittadinanza
A Peschiera Borromeo il patrimonio arboreo è sempre sotto assedio. Verrebbe da dire che fortunatamente Marco Righini. vicesindaco della Giunta Molinari, distintosi per il progetto che prevedeva l'abbattimento di 240 pioppi cipressini in via Galvani, non è più in carica. L'esponente di Peschiera Riparte durante il suo mandato ha
dimostrato più volte di non avere una grande sensibilità per l’ambiente e il
territorio in genere. Tutti i lavori del verde pubblico realizzati quando
esplicava le funzioni di assessore alla partita, sono stati oggetto di critica
e di denunce pubbliche a cui Righini non ha mai dato seguito. Era risaputo che l’ex
vicesindaco e attuale Consigliere comunale di opposizione non è mai stato
avvezzo all’ascolto e tantomeno all’autocritica. Ennesima dimostrazione di
quanto non fosse adatto a ricoprire quel ruolo Istituzionale è stato l’abbattimento
dell'altro giorno, di uno dei due alberi salvati dallo smantellamento selvaggio del filare di via
Moro. Due
esemplari furono trapiantati dagli appaltatori comunali, senza riguardo all’inizio
della pista ciclopedonale di via XXV Aprile. Furono espiantati nel momento che
fiorivano le gemme, e una volta ripiantati, senza cure e senza irrigazione adeguata, già l’estate scorsa apparvero subito
in sofferenza. 7giorni
In un articolo del 30 luglio 2021, aveva
illustrato come secondo le indicazioni della Società Internazionale di
Arboricoltura, mettere a dimora degli alberi senza liberarli dai sacchi di
tela, era pericoloso per la loro sopravvivenza; ma il vicesindaco Righini fece
spallucce e non si curò delle evidenze riportate nell’articolo, che
dimostravano la pratica killer. Il risultato che uno dei due alberi morti, prigioniero del
sacco di tela, è stato abbattuto giovedì
14 luglio, dalla squadra incaricata dal comune, l'altro per fatalità la Vigilia
di Natale fu abbattuto da un Suv impazzito. Doppio danno, non abbiamo più
gli alberi, resta solo una spesa in più per l’intervento che grava sul bilancio
comunale della comunità. E non finisce qui perchè seguirà un altro intervento per la rimozione dei ceppi rimasti.
Giulio Carnevale