Milano, le Forze dell’Ordine sgomberano le palazzine liberty di viale Molise, area ex Macello ed ex Avicunicolo in via Lombroso |Guarda le foto|
Granelli: «Oggi abbiamo posto fine a una situazione di degrado e restituito tranquillità al quartiere»; Rocca : «Una lunga battaglia per la legalità che ha visto protagonisti residenti, commercianti e comitati di quartiere»; De Corato: «Se il Comune non avesse avuto interessi economici dietro allo sgombero dell’intera struttura, per quante decine di anni sarebbe rimasta immutata la situazione?»

«Una lunga battaglia per la legalità che ha visto protagonisti residenti,
commercianti e comitati di quartiere. Ricordo – commenta Francesco Rocca,
Consigliere comunale di Fratelli d’Italia in prima linea al fianco dei
residenti in questi anni - la raccolta firme promossa dal Comitato di Quartiere
Insubria-Molise-Varsavia e depositata nel mese di luglio in Prefettura,
Questura e Comune di Milano. Continuiamo a monitorare la situazione chiedendo una concreta
riqualificazione dell’area ex macello».
«Dopo oltre un anno di occupazione abusiva da parte di clandestini e delinquenti – afferma Riccardo De Corato, assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale -, stamattina le palazzine Liberty ai civici 62, 64 e 66 sono sotto sgombero. Questa operazione segue l’allontanamento volontario del centro sociale Macao che a inizio mese ha alzato bandiera bianca e ha fatto le valigie esasperato dalla situazione di illegalità che si era venuta a creare a causa dei ‘nuovi vicini di occupazione abusiva’. Non si contano ormai più, infatti, i furti, le rapine, gli atti vandalici e le molestie avvenuti nella zona. Proprio stanotte i residenti esasperati avevano affisso degli striscioni di protesta all’esterno delle palazzine. Viene spontaneo domandarsi: se il Comune non avesse avuto interessi economici dietro allo sgombero dell’intera struttura, per quante decine di anni sarebbe rimasta immutata la situazione? Mi auguro - continua De Corato -, per buona pace dei residenti, che quella odierna sia una misura definitiva. Perciò auspico che il Comune, proprietario della struttura, intervenga immediatamente non appena terminato lo sgombero per mettere in sicurezza e rendere inaccessibile l’area, proprio come lui stesso chiede di fare ai privati ogni qualvolta un edificio viene liberato dagli abusivi, chiudendo gli accessi con un muro alto almeno due metri. Inoltre, viste le dimensioni estese dell’area, è opportuno che Palazzo Marino preveda, da subito, anche la sorveglianza dinamica, non statica, dell’intera zona. Ora si proceda anche con lo sgombero di tutte le altre realtà simili continuamente denunciate dai residenti esausti come, ad esempio, il palazzo in via Medici del Vascello angolo Pestagalli anch’esso occupato abusivamente da immigrati e delinquenti», conclude De Corato.