Peschiera, il Comune esce allo scoperto e fa luce sulla riqualificazione di Via Galvani: gli alberi da abbattere sono 240 e non 163 |Video|
L'agronomo incaricato dall'amministrazione spiega il nuovo progetto a sostituzione del viale alberato: «Gli alberi sono in salute, ma instabili», lo confermerebbero le prove di trazione eseguite su 4 esemplari su 240

Dott. Marco Giorgetti
08 giugno 2020
Il Comune ha deciso di fare chiarezza sulle motivazioni e sulle modalità d’intervento in via Galvani. Attraverso un’intervista a Marco Giorgetti, agronomo della Landscape SAGL di Varese, incaricato di gestire i progetti della sola area verde in questione, la Giunta ha risposto ad alcuni quesiti sorti in questi giorni anche grazie al nostro articolo. Nel video pubblicato sui canali social del Comune di Peschiera Borromeo, Giorgetti spiega nello specifico di che cosa si è occupato dopo che la sua società ha vinto il bando. Dalla determina n. 111 del 05/02/2020, si legge, infatti, che il Comune ha stanziato € 10.975,61 oneri previdenziali e IVA inclusi per l’intera prestazione lavorativa dell’agronomo. «Durante il primo sopralluogo le piante sono subito state valutate in ottime condizioni, senza difetti strutturali e, per questo, all’inizio i progetti prevedevano la conservazione dei pioppi cipressini» racconta Marco Giorgetti. Quest’ultimo si è riservato, però, la possibilità di fare un secondo sopralluogo per testare l’effettiva stabilità di questi alberi con l’utilizzo di macchinari specifici. «Abbiamo così deciso di fare delle prove di trazione – continua l’agronomo di Varese – simulando un forte vento e analizzando la capacità di resistenza delle piante attraverso dei sensori. Con nostra sorpresa, i risultati dei test sono stati gravemente negativi, laddove gli indici di sicurezza devono raggiungere un minimo di 1,5 punti qui si è arrivati a malapena a 0,3. Insomma, la capacità di ancoraggio di queste piante potrebbe non essere sufficiente per un vento di 117 km all’ora e sappiamo che un temporale estivo in queste zone è in grado di scatenare una forza maggiore. Così – spiega Giorgetti – abbiamo voluto capire il problema di ancoraggio e con un escavatore abbiamo condotto una valutazione del terreno e dell’apparato radicale, scoprendo che sotto il massetto di cemento della pista ciclabile c’è un materiale costipato. Questo materiale non permette alle radici di andare in profondità, costringendo così l’albero a crescere come fosse in un vaso e la pianta è impossibilitata ad ancorarsi al terreno in maniera stabile, ma è costretta a risalire in superfice per cercare ossigeno. L’unica soluzione, perciò, è la sostituzione nonostante le piante siano sane e gli alberi giovani. La situazione del marciapiede sul lato degli edifici è la medesima». Per queste ragioni, quindi, si procederà all’abbattimento di circa 240 pioppi, 163 dei quali col benestare della Città Metropolitana, (attraverso questo nullaosta), perché di competenza del Parco Agricolo Sud Milano.
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Come sarà via Galvani, a sinistra verso la campagna alberi, e a destra siepi L'illustrazione diffusa dall'amministrazione comunale
Chi si occuperà dei lavori di estirpazione e di smaltimento delle
suddette piante, però, è la società di Perugia, Umbra Servizi srl, che ha
vinto il bando comunale per una somma pari a 89.838,36 euro, mentre con
la determina n.887 del 17 Ottobre 2019 la M2P S.R.L. di Pietro Zanetti
si è aggiudicata la gara d’appalto per “servizi di progettazione e direzione dei lavori di Via Galvani-Via Fermi e Via
Sforza-Via Borromeo”, in sostanza si occuperà del rifacimento dei
percorsi ciclopedonali e dei marciapiedi per un importo totale di 26.517,92 euro. A questo punto
dell’intervista, l’agronomo spiega, quindi, in che cosa consistono gli
interventi affidati, invece, alla Landscape di Varese. «Innanzitutto
occorrerà rimuovere il materiale costipato, un metro del substrato lungo
tutta l’aiuola di Via Galvani - chiarisce Giorgetti - e
sostituirlo con un l’Amsterdam Topsoil, un terreno studiato in nord
Europa che permette la crescita delle piante in ambienti urbani come in
questo caso. Il progetto, poi, prevederà un sistema di irrigazione che
sfrutta anche le acque di prima pioggia recuperate dalla strada
adiacente e la piantumazione di nuovi alberi: circa 160 frassini
mediterranei (alberi ad alto fusto) dalla parte della pista ciclabile e
750 piante di carpino adatte a formare una siepe alta circa un metro e
venti dalla parte degli edifici». L’intervistatrice chiede, dunque,
se questa è l’unica soluzione percorribile. L’agronomo spiega che, in
realtà, potrebbe esserci una seconda opzione, ma non sarebbe comunque
definitiva. «Si potrebbe potare le chiome degli alberi e alleggerirne il peso – dichiara Giorgetti – ma
il pioppio cipressino è una pianta che non sopporta le potature
drastiche per via dei funghi cariogeni che potrebbero attaccare il legno
della pianta e provocare un’infezione in grado di degradarla. Qualora
dovesse accadere ciò, bisognerebbe provvedere alla sua sostituzione.
Inoltre, questi alberi, purtroppo, non si possono trapiantare perché
hanno già 20 anni, le radici non sono state “lavorate”, le operazioni
per cambiargli sede sarebbero troppo costose e continuerebbero a
rimanere instabili per via di un apparato radicale ormai compromesso».
Sembra, dunque, incredibile, ma le rilevazioni su quattro piante hanno
portato l’agronomo e l’amministrazione a ritenere il viale alberato di
Via Galvani un potenziale pericolo pubblico. «Abbiamo fatto le prove su quattro piante a campione - spiega l’intervistato - che
visivamente non presentano difetti e sono da considerarsi sanissime.
Queste, però, hanno presentato poi un livello di trazione molto basso e
per questo sono da considerarsi poco stabili. Ragionevolmente dobbiamo
ritenere che anche tutte le altre piante del viale presentano le stesse
criticità». Il dott. Giorgetti, infine, rassicura i cittadini: «I
lavori inizieranno il prossimo settembre e finiranno a febbraio 2021,
ma già da subito vedrete un bellissimo viale, perché si tratta di piante
di una certa altezza e già in primavera sarà piacevole percorrere il
viale. In 10 anni le piante saranno poi di altezze ragguardevoli perché
crescono molto in fretta».
Federico Capella
Il Video pubblicato dal Comune di Peschiera Borromeo dopo che 7giorni aveva sollevato la questione
08 giugno 2020