Peschiera Borromeo, lo sport in esilio: la palestra di Monasterolo inagibile, famiglie e atleti in rivolta
Una lettrice scrive a 7giorni, sollevando il problema delle strutture sportive comunali, e si chiede: "Come si può fare per svegliare la nostra Amministrazione?". Proviamo a rispondere.

"chi non si muove, non si accorge delle catene"
La lettera di L.C. una mamma di Peschiera Borromeo, è un grido di protesta che racconta una storia di disagio e frustrazione. Una storia che, purtroppo, non è nuova per chi conosce le vicende legate alle strutture sportive del territorio. L.C. scrive: "Buongiorno, chi vi scrive è una mamma con figli che fanno sport a Peschiera Borromeo, costretti a giocare tutte le partite fuori casa perché ancora oggi, dopo anni e anni, la palestra di Monasterolo è inagibile e le altre palestre non sono idonee a disputare partite, poiché non c'è spazio per il pubblico. Veramente allucinante. Come si può fare per svegliare la nostra Amministrazione??".
Una denuncia chiara, diretta, che fotografa una situazione ormai insostenibile. La palestra di Monasterolo, infatti, è chiusa da tempo immemore, lasciando atleti, famiglie e società sportive in balia di strutture inadeguate o costretti a migrare verso altri comuni per poter giocare. Ma la domanda che sorge spontanea è: come è possibile che, dopo anni, nessuna amministrazione sia riuscita a risolvere il problema?
Un problema endemico: sette amministrazioni e zero soluzioni
Quella della palestra di Monasterolo non è una questione recente. Da almeno sette amministrazioni comunali, il tema delle strutture sportive viene sollevato, discusso, promesso in campagna elettorale, ma poi sistematicamente accantonato. Ogni volta, si riparte da zero, con nuove parole d’ordine e nuove rassicurazioni, ma il risultato è sempre lo stesso: niente di nuovo.
La domanda è inevitabile: si tratta di incapacità strutturale o di sottovalutazione del problema? Le strutture sportive, infatti, non sono solo un luogo di svago o di competizione. Sono spazi di aggregazione, di crescita, di educazione per i giovani. Sono un investimento sul futuro della comunità. Eppure, a Peschiera Borromeo, sembrano essere considerate un optional, un problema di serie B.
Promesse, promesse, promesse
Ogni campagna elettorale, i candidati si riempiono la bocca di promesse: "Ristruttureremo la palestra", "Costruiremo nuovi impianti", "Lo sport sarà una priorità". Ma una volta eletti, il silenzio. E intanto, le famiglie come quella di Laura devono organizzarsi per accompagnare i figli in altri comuni, perdendo tempo, denaro e pazienza.
C’è chi parla di mancanza di fondi, chi di burocrazia insormontabile, chi di priorità diverse. Ma la verità è che, senza una visione chiara e una volontà politica concreta, il problema resterà irrisolto. E il rischio è che, a pagarne il prezzo, siano sempre i cittadini, soprattutto i più giovani.
Serve un cambio di passo
La situazione della palestra di Monasterolo è emblematica di un malessere più ampio, che riguarda la gestione delle infrastrutture pubbliche cittadine e la capacità di ascoltare le esigenze dei cittadini. Non si può continuare a ignorare il problema, né a scaricare la responsabilità sulle amministrazioni precedenti. Serve un cambio di passo, un impegno concreto e una programmazione a lungo termine.
La mamma, con la sua lettera, ha lanciato un messaggio chiaro: "Come si può fare per svegliare la nostra Amministrazione?". La risposta, forse, sta nella capacità dei cittadini di fare sentire la propria voce, di chiedere conto delle promesse non mantenute, di pretendere che lo sport e i giovani siano finalmente una priorità.
Perché, come dice un vecchio adagio, "chi non si muove, non si accorge delle catene". E a Peschiera Borromeo, è ora di spezzarle.