I grandi numeri dell’Impianto di depurazione di Peschiera Borromeo gestito dal Gruppo Cap: 420mila utenze in 10 comuni
Il fango separato dai processi di trattamento viene trattato con un innovativo sistema che ne permette il riutilizzo in agricoltura come fertilizzante

Una delle vasche Foto Walter Ferrari
18 novembre 2019

Il gruppo che ha visitato l'Impianto di Peschiera Borromeo Foto Walter Ferrari
Sabato 16 novembre l’Amministrazione comunale con un gruppo di cittadini e alcuni rappresentanti della carta stampata hanno svolto una visita all’Impianto di depurazione di Peschiera Borromeo. La struttura è entrata in esercizio nel 1982, nel 2018 ha subito un intervento di ristrutturazione profonfa sotto la guida del Gruppo Cap, l’azienda pubblica di gestione della rete idrica. Ha una portata di 216 mila metri cubi di acqua al giorno e si distribuisce su una superficie di 185.276,34 m2. Serve 420 mila utenze L'impianto è localizzato a sud del Comune di Peschiera Borromeo, in località Via Roma adiacente al centro commerciale, nelle immediate vicinanze del Fiume Lambro, che rappresenta il corpo idrico ricettore delle acque trattate.
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Una delle vasche Foto Walter Ferrari
Il Depuratore è realizzato su due linee acque per il trattamento dei
reflui provenienti rispettivamente dai comuni appartenenti
all'Agglomerato: Brugherio (MB), Carugate, Cassina de' Pecchi, Cernusco
sul Naviglio, Cologno Monzese, Peschiera Borromeo, Pioltello, Segrate e
Vimodrone (Linea 1) e dai quartieri orientali del Comune di Milano oltre
alla frazione Linate di Peschiera Borromeo (Linea 2). Il fango separato
dai processi di frazionamento viene trattato con un innovativo sistema
che permette il suo riutilizzo in agricoltura come fertilizzante.
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Il tecnico del Cap spiega ai visitatori le varie fasi della depurazione delle acque Foto Walter Ferrari
Ogni giorno il Depuratore produce 90 tonnellate di residuo secco, ottimo
concime per l’agricoltura. L’impianto utilizza l'acido peracetico e i
raggi UV per l’abbattimento dei batteri. Infatti la sostanza può essere
applicata per la disattivazione di una grande varietà di microorganismi
patogeni; neutralizzando i virus e le spore. L'attività dell'acido
peracetico è appena influenzata dai composti organici che sono presenti
nell'acqua.
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Una delle vasche Foto Walter Ferrari
Sono previsti diversi impianti per l'abbattimento delle
emissioni odorigene a servizio dei pretrattamenti e trattamenti primari
delle due linee e del trattamento terziario della Linea 1. Quella dei
pre-ispessitori fanghi avviene con deodorizzazione chimico-fisica e
biologica (biofiltri), mentre quelle della disidratazione fanghi e
post-ispessimento tramite scrubber con dosaggio di ipoclorito di sodio
(lavaggi ad umido). L’impianto produce anche energia: il biogas prodotto
è utilizzato in tre motori, uno per la produzione di aria per la
sezione biologica della linea 1 e di calore per il riscaldamento dei
digestori, e due per la produzione di energia elettrica che viene ceduta
alla rete. Il gas è stoccato in due gasometri e quello non utilizzato
viene bruciato tramite due torce.
Fotografie Walter Ferrari
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18 novembre 2019