Milano, Giorno del Ricordo, Sala: «Oggi consapevolezza della tragedia mancata in passato». Crasti: «Vergarolla, strage dimenticata»
Il prefetto di Milano Saccone e il sindaco Sala hanno consegnato la Medaglia d’oro alla memoria di del Maresciallo dei Carabinieri Gino Manfreda al figlio. Il militare fu prelevato dai partigiani slavi di Vidavera e non fu mai più ritrovato.

Giorno del Ricordo 2023 Palazzo Marino
12 febbraio 2023

Le dichiarazioni dei presenti durante la cerimonia svoltasi al Comune di Milano
L'intervento completo dell'Assessore alla Sicurezza e Polizia locale di Regione Lombardia
Milano ricorda le vittime delle foibe e dell’esodo dalle
loro terre degli istriani, dei fiumani e dei dalmati nel secondo
Dopoguerra. Nel Giorno del Ricordo, si è svolta la cerimonia di commemorazione con
deposizione delle corone di fiori in piazza della Repubblica. Presenti, oltre
alle autorità civili e militari, anche Piero Tarticchio, ideatore del Monumento
Martiri delle Foibe, che perse sette familiari, tra cui il padre. «Come ogni anno siamo qui ed è giusto.
Non mai sentito il bisogno di farmi ricordare che bisogna ricordare la tragedia
delle Foibe. Fin dall’inizio dal mio mandato l’ho sentito come un mio dovere.
La stele, che è molta bella, è stata inaugurata durante il mio mandato,
ovviamente con il contributo di tanti. Sono consapevolmente convinto di essere
ogni anno qui per ricordare una pagina durissima e bruttissima della storia del
nostro Paese. Una, tra le altre, che hanno portato a creare la democrazia in
cui oggi viviamo. Tutte le ferite così importanti non si rimarginano mai però
anche il popolo istriano e della Dalmazia riconosce sempre di più che il Paese
ha preso consapevolezza. Non era così una decina di anni fa», ha detto il
sindaco Giuseppe Sala a margine della cerimonia di commemorazione con
deposizione delle corone di fiori al Monumento in ricordo dei Martiri delle
Foibe, in piazza della Repubblica. Presente anche il Ministro delle
Infrastrutture Matteo Salvini: «Ricordiamo
un tragico episodio della storia italiana che ha visto centinaia di migliaia di
italiani massacrati, trucidati e costretti a scappare solo perché avevano la
nazionalità italiana e non erano comunisti». L'assessore alla sicurezza di
Regione Lombardia, Romano La Russa, ha voluto ricordare le oltre 10mila vittime
che hanno subito violenze e sono state gettate nelle cavità rocciose
dell'altopiano del Carso, poiché italiane o perché si opponevano all'espansionismo
comunista di Tito: «Purtroppo, per motivi
ideologici, i governi precedenti hanno volutamente ignorato questa tragedia
italiana» ha dichiarato il vice
coordinatore regionale di Fratelli d'Italia. A Palazzo Marino invece,
l'incontro con le associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati e una
mostra aperta al pubblico fino alle 17. Presenti oltre al Presidente del
Consiglio Elena Buscemi anche l’Assessore regionale Romano La Russa insieme ai
rappresentanti di Federesuli Anna Maria
Crasti e Claudio Giraldi dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia. Anna
Maria Crasti a nome di tutti gli esuli ha chiesto alle autorità di adoperarsi
per riconoscere finalmente dopo 77 anni i tragici fatti accaduti sulla
spiaggia di Vergarolla a Pola il 18 settembre 1946, la più grande strage dell’Italia
Repubblicana che ha visto l’assassinio barbaro di 110 persone di cui moltissime
donne e bambini, e che ha dato il via alla’esodo di 350mila italiani. ll
Prefetto di Milano Renato Saccone e il sindaco Giuseppe Sala hanno consegnato,
in Prefettura, al figlio Vittorio Manfreda, la medaglia alla memoria conferita
dal Presidente della Repubblica, in riconoscimento del sacrificio del padre con
le seguenti motivazioni «Gino Manfreda,
nativo di Monteroni di Lecce, Maresciallo dei Carabinieri, fu prelevato dai
partigiani slavi di Vidavera (Abbazia-Fiume), scomparve senza lasciare traccia.
Presumibilmente infoibato».
La foto della consegna della Medaglia dopo le eventuali immagini

Sala e Saccone con il figlio del maresciallo infoibato
12 febbraio 2023