Peschiera, rigettata richiesta danni di oltre 30 milioni per l’annullamento del PII di Bellaria, il Tribunale di Milano dà ragione al Comune

Secondo la Corte di Appello di Milano è stato proprio il proponente a fornire al Comune una rappresentazione dei fatti travisata e carente, certificando sia la compatibilità acustica sia l’insussistenza di cause ostative connesse alla Mapei, e furono gli operatori a ritenere di non procedere con le opere di mitigazione, che avrebbero sanato la situazione del Lotto 2

Il Lotto 2 del PII di Bellaria, oggetto del contendere

Il Lotto 2 del PII di Bellaria, oggetto del contendere

Milano, 24 Giugno 2024- La Corte d'Appello di Milano, il 5 giugno 2024, ha emesso la sentenza n. 1807/2024, ponendo fine a un complesso contenzioso tra Immobiliare Borromeo e il Comune di Peschiera Borromeo. Il caso riguardava la richiesta di risarcimento di oltre 30 milioni di euro da parte di Immobiliare Borromeo, legata all'annullamento del Piano Integrato di Intervento (PII) Bellaria e alla conseguente riduzione della capacità edificatoria delle aree del Lotto 2 secondo la delibera n. 52 del 30 ottobre 2012.

Secondo la Corte di Appello di Milano è stato proprio il proponente a fornire al Comune una rappresentazione dei fatti travisata e carente, certificando sia la compatibilità acustica sia l’insussistenza di cause ostative connesse alla presenza dello stabilimento della Mapei,  e  furono gli operatori a ritenere di non procedere con le opere di mitigazione, che avrebbero sanato la situazione

Immobiliare Borromeo, subentrata al Fondo proprietario dell'area, ha citato il Comune chiedendo un risarcimento per i danni subiti a causa dell’annullamento del PII, ritenendo di aver agito in buona fede e confidando nella legittimità del provvedimento amministrativo.

La Corte ha poi esaminato le questioni preliminari sollevate dal Comune di Peschiera Borromeo in appello incidentale, tra cui il difetto di giurisdizione del giudice ordinario e la carenza di legittimazione attiva di Immobiliare Borromeo.

Secondo i Magistrati il Comune, in sede di intervento in autotutela, si premurò opportunamente di salvaguardare l’affidamento dei privati “incolpevoli”: «Sebbene sussistessero i presupposti per l’annullamento integrale del PII Bellaria, come si legge anche della deliberazione C.C. 42 del 26.7.2012 (di adozione dell’annullamento parziale), l’Amministrazione ritenne di soprassedere dall’annullamento del PII per i lotti 1 e 3 “in ragione dell’avanzamento dei lavori e del conseguente affidamento insorto nei terzi che hanno acquistato in buona fede le unità immobiliare e che allo stato non paiono aver concorso alle riscontrate illegittimità», scrivono i magistrati nel dispositivo di sentenza.

Dopo la Giustizia amministrativa, anche quella Civile certifica la correttezza degli atti dell’amministrazione Falletta, del Consiglio comunale, e dei tecnici incaricati che con coraggio sfidarono le varie richieste danni, anche a titolo personale intentate in più azioni dagli operatori.

Il Comune di Peschiera Borromeo ha sostenuto che il termine per chiedere il risarcimento fosse già scaduto. Il Tribunale di Milano, in primo grado, aveva accolto questa eccezione. Il Comune ha argomentato che la questione dovesse essere trattata da un giudice amministrativo, poiché riguardava l’annullamento di un provvedimento amministrativo; ha contestato la legittimazione attiva di Immobiliare Borromeo, mettendo in dubbio la validità dell'atto di cessione del credito; ha difeso la legittimità della delibera n. 52 del 30 ottobre 2012, adottata nel rispetto delle normative vigenti e nell’interesse pubblico. Il Comune ha anche contestato la richiesta di revisione della quantificazione delle spese legali presentata da Immobiliare Borromeo.

La sentenza della Corte d'Appello di Milano ha messo la parola fine alla richiesta di risarcimento di oltre 30 milioni di euro avanzata da Immobiliare Borromeo. La vicenda evidenzia la complessità delle dispute legali legate alla validità delle delibere comunali e al risarcimento dei danni derivanti da modifiche nei piani urbanistici, e che l'azione dell'Amministrazione Falletta ha permesso di salvaguardare gli aquirenti degli appartamenti "incolpevoli" e di far emergere le responsabilità di chi aveva indotto il Comune al rilascio dei permessi a costruire attraverso "rappresentazione dei fatti travisata e carente". Infine ha fatto emergere il fatto che se gli operatori avessero ottemperato alla realizazione delle mitigazioni richieste avrebbero salvaguardato il loro investimento.

Giulio Carnevale

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