Bellaria, la trattativa è saltata, fideiussioni all'incasso: «Restituiamo la piazza ai cittadini, ma con DeA Capital sarà il giudice a decidere»
Il sindaco di Peschiera Borromeo Andrea Coden è amareggiato: «Deluso dalla mancanza di responsabilità. Ora basta: tuteleremo i cittadini con ogni mezzo». Entro giugno pronta la piazza.

La parte della Piazza di Bellaria ancora in carico agli operatori
Peschiera Borromeo, 10 Aprile 2025. Una trattativa lunga, estenuante, durata mesi, ma che alla fine non ha portato al risultato auspicato. Il Piano Integrato di Intervento (P.I.I.) di Bellaria, uno dei progetti urbanistici più controversi degli ultimi anni a Peschiera Borromeo, continua a far parlare di sé dopo 18 anni dall'avvio dell'iter. A rompere il silenzio è direttamente il sindaco Andrea Coden, che racconta i dettagli di una vicenda ormai destinata a concludersi nelle aule di tribunale. E nel frattempo, l’Amministrazione comunale si prepara a intervenire per restituire decoro e dignità a una piazza abbandonata, simbolo di una partita mai chiusa.
Dal tentativo di accordo alla rottura definitiva
«La situazione è complessa – spiega Andrea Coden –. È da novembre che tentiamo un confronto con DeA Capital per ridefinire i termini della convenzione, così come stabilito dalla sentenza del Tar. Il tribunale ha accertato il dolo da parte del soggetto attuatore per omissioni rilevanti legate anche alla presenza della Mapei, e ci ha imposto di rinegoziare oneri e impegni previsti nel P.I.I. Bellaria». Ma i numeri iniziali hanno evidenziato una distanza abissale: «Noi partivamo da una stima economica dell’ufficio urbanistica pari a 4 milioni e mezzo di euro, fondata sulla delibera del Consiglio comunale del 2013. Loro, invece, hanno fatto proposte che andavano da 1,3 milioni fino a un massimo di 1,6. Troppo poco per chiudere un contenzioso così importante».
Nel mese di febbraio è intervenuta anche Reale Mutua, la compagnia che aveva emesso le fideiussioni a garanzia dell’intervento: «Ha messo sul tavolo 400mila euro, portando l’offerta complessiva a 2 milioni. Ma non era sufficiente. Noi abbiamo sempre cercato di mediare, pensando al bene dei cittadini e cercando di chiudere un capitolo annoso, ma doveva esserci reciprocità».
Il passaggio mancato della presa in carico della piazza: la goccia che ha fatto traboccare il vaso
Un episodio in particolare ha segnato, secondo Coden, il punto di non ritorno: «Avevamo concordato con DeA Capital il passaggio formale della piazza di Bellaria al Comune, per consentire un primo intervento di riqualificazione. L’area, seppur già formalmente comunale, non era stata ancora collaudata. L’obiettivo era restituire un minimo di decoro urbano ai residenti, togliendo transenne, erbacce e degrado. L’incontro era fissato a metà marzo. Alle 10 di mattina non si è presentato nessuno. Dopo una call preparatoria fatta due giorni prima, la loro assenza è stata inspiegabile. Ho scritto una mail durissima e li ho riconvocati alle 15 dello stesso giorno. Sono arrivati, ma si sono rifiutati di firmare il verbale».
Da quel momento, racconta il sindaco, «è cambiato tutto. Finché c’era speranza, abbiamo tentato. Ma quello è stato il “click”: ho capito che non c’era una reale volontà di chiudere la partita. E ho perso fiducia. Se l’interesse economico prevale su ogni altro principio, allora non si tratta più, si va per vie legali. È stato evidente che non c’era intenzione di restituire nulla alla città, solo speculazione edilizia, senza alcuna responsabilità sociale».
L’ordinanza di escussione delle fideiussioni: il passaggio tecnico che avvia la causa
Un passaggio fondamentale nella vicenda è avvenuto il 16 marzo scorso, quando l’architetto Gervasini, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, ha firmato un’ordinanza per l’escussione delle fideiussioni legate al Piano Integrato di Intervento (P.I.I.) Bellaria. L’atto, di natura prettamente tecnica, ha avuto l’obiettivo di incassare una parte degli importi dovuti dal fondo DeA Capital per le opere di urbanizzazione non completate. La somma richiesta è pari a 1.200.000 euro, cifra che tuttavia, come precisato dal sindaco Andrea Coden, non è sufficiente a coprire l’intero debito stimato nei confronti del Comune. «Si tratta comunque – ha spiegato – di un atto amministrativo importante, che apre formalmente il fronte giudiziario della vicenda».
Il Comune va avanti da solo: progetto ponte e decoro entro l’estate
Nonostante il muro alzato da DeA Capital, l’amministrazione ha deciso di agire: «La piazza è nostra, anche se mancano ancora gli atti formali di collaudo. Abbiamo un progetto ponte già pronto, finanziato attraverso il capitolo dedicato al verde pubblico, che ci permetterà di sistemare l’area in tempi rapidi. Vogliamo regalare ai cittadini un giardino decoroso, con piante e fiori, entro fine giugno. Non è un problema economico: il progetto è finanziato e pronto a partire. A quel punto ci rivaleremo sul fondo per il completamento delle opere».
Ora tocca ai giudici: si apre un nuovo contenzioso
Vista l’impossibilità di chiudere la questione in via extragiudiziale, il Comune ha deciso di affidarsi alla magistratura: «Abbiamo incaricato due professori della Bocconi, uno dei quali segue la vicenda del P.I.I. Bellaria da anni, per accompagnarci nel nuovo contenzioso contro DeA Capital. Sarà un giudice a stabilire quanto il fondo deve versare per le opere di urbanizzazione previste e mai realizzate».
Parallelamente si sta cercando di risolvere un vizio catastale che permetterebbe di completare formalmente il passaggio della piazza al Comune: «Intanto, però, prendiamo in carico l’area nello stato di fatto in cui si trova, perché i cittadini non possono più aspettare».
Il futuro del Lotto 2 resta incerto
Un’altra questione aperta riguarda il “Lotto 2”, un’altra porzione del comparto del P.I.I. di Bellaria: «Lì la convenzione è decaduta e anche in questo caso è in corso un contenzioso. Attualmente non ci sono margini per nuove iniziative. Tuttavia, nel Piano di Governo del Territorio resta classificato come ambito di trasformazione. Vedremo se si potrà recuperare un progetto, altrimenti resterà un’area verde. Magari ci faremo un bosco».
Coden: «Mi aspettavo un gesto di responsabilità, invece niente»
Il sindaco non nasconde l’amarezza: «Sono deluso. Mi aspettavo un atto di responsabilità, non solo per rispetto istituzionale, ma anche verso le decine di famiglie che hanno acquistato casa nel comparto Bellaria. Invece nulla. Capisco che un fondo tuteli i propri interessi economici, ma ci si aspettava un minimo di compensazione. Così non è stato: si va in tribunale».
Giulio Carnevale