Piero Addamiano, un parrucchiere con più di cinquant’anni di attività
In occasione del premio ricevuto dalla Camera di Commercio, intervistiamo il lodevole e premiato artigiano di Peschiera Borromeo

23 novembre 2017
Lo scorso 19 giugno 2016 la Camera di Commercio di Milano ha consegnato, durante la 27° edizione del Premio Milano Produttiva, il diploma e la medaglia al merito al peschierese Piero Addamiano che da più di quarantasette anni porta avanti la sua attività di parrucchiere nella cittadina.
7giorni l’ha incontrato e intervistato, sempre bene attenti a non interromperlo durante il lavoro. L’intervista infatti è stata portata avanti davanti a un cliente in massima serenità da ambo le parti.
Ciao Piero, prima di tutto complimenti per il riconoscimento meritato. Raccontaci un po’ come è nato questo lavoro.
Grazie. Beh devo dire che più che altro è una passione. Alla fine quando lo fai per tutta la vita non lo consideri più tale. Ho incominciato a fare questo lavoro quando avevo otto anni in un piccolo paese in provincia di Matera. A sedici anni sono venuto a Milano, prima in Piazzale Corvetto poi, nel 1970, anche perché l’affitto costava meno, mi sono spostato a Peschiera, in via Aldo Moro. E da allora sono la bellezza di sessantasei anni che sono in mezzo ai capelli.
Prima l’ha definita una passione. Si diverte ancora oggi a 74 anni?
Certo, a me piace. Lo faccio ancora bene e c’è l’intenzione di andare avanti. Ho tagliato i capelli a tre generazioni: i miei coetanei, i figli dei miei coetanei e i loro nipoti. Proviamo con una quarta generazione - sorride -. Alla fine quando qualcosa ti fa bene e la fai bene perché dovresti lasciarla.
Circa un anno fa ti hanno consegnato il diploma e la medaglia per i tuoi quarantasette anni di lodevole attività, com’è andata?
Beh, ce ne avete messo di tempo per arrivare - scherza -. Si, sono stato premiato per tutti i miei anni di attività quasi più di un anno fa. Eravamo alla scala di Milano e ho ricevuto il merito personalmente da Squinzi, il padrone della Mapei. Non me l’aspettavo proprio, infatti quando mi hanno chiamato mi sono detto vabbè andiamo a vedere cos’è, senza aspettative.
Devo ammettere che un po’ di emozione c’è stata soprattutto quando mi hanno chiamato a ritirare il premio. Credo che sia normale per chiunque commuoversi quando gli vengono riconosciuti i suoi sforzi.
Perfetto direi che abbiamo tutto. Come vorrebbe chiudere l’intervista?
Boh vediamo. Questo agosto ho appena celebrato i miei cinquant’anni di matrimonio. A guardarmi indietro posso dirmi veramente soddisfatto sia del mio percorso lavorativo che di quello personale. Credo che un uomo non possa chiedere di meglio.
Grazie Piero. Buon lavoro.
7giorni l’ha incontrato e intervistato, sempre bene attenti a non interromperlo durante il lavoro. L’intervista infatti è stata portata avanti davanti a un cliente in massima serenità da ambo le parti.
Ciao Piero, prima di tutto complimenti per il riconoscimento meritato. Raccontaci un po’ come è nato questo lavoro.
Grazie. Beh devo dire che più che altro è una passione. Alla fine quando lo fai per tutta la vita non lo consideri più tale. Ho incominciato a fare questo lavoro quando avevo otto anni in un piccolo paese in provincia di Matera. A sedici anni sono venuto a Milano, prima in Piazzale Corvetto poi, nel 1970, anche perché l’affitto costava meno, mi sono spostato a Peschiera, in via Aldo Moro. E da allora sono la bellezza di sessantasei anni che sono in mezzo ai capelli.
Prima l’ha definita una passione. Si diverte ancora oggi a 74 anni?
Certo, a me piace. Lo faccio ancora bene e c’è l’intenzione di andare avanti. Ho tagliato i capelli a tre generazioni: i miei coetanei, i figli dei miei coetanei e i loro nipoti. Proviamo con una quarta generazione - sorride -. Alla fine quando qualcosa ti fa bene e la fai bene perché dovresti lasciarla.
Circa un anno fa ti hanno consegnato il diploma e la medaglia per i tuoi quarantasette anni di lodevole attività, com’è andata?
Beh, ce ne avete messo di tempo per arrivare - scherza -. Si, sono stato premiato per tutti i miei anni di attività quasi più di un anno fa. Eravamo alla scala di Milano e ho ricevuto il merito personalmente da Squinzi, il padrone della Mapei. Non me l’aspettavo proprio, infatti quando mi hanno chiamato mi sono detto vabbè andiamo a vedere cos’è, senza aspettative.
Devo ammettere che un po’ di emozione c’è stata soprattutto quando mi hanno chiamato a ritirare il premio. Credo che sia normale per chiunque commuoversi quando gli vengono riconosciuti i suoi sforzi.
Perfetto direi che abbiamo tutto. Come vorrebbe chiudere l’intervista?
Boh vediamo. Questo agosto ho appena celebrato i miei cinquant’anni di matrimonio. A guardarmi indietro posso dirmi veramente soddisfatto sia del mio percorso lavorativo che di quello personale. Credo che un uomo non possa chiedere di meglio.
Grazie Piero. Buon lavoro.

23 novembre 2017