Sandonato Insieme, Ginelli critico: «La prima azione del nuovo corso del PD è quella di abbandonare un progetto, serio e credibile»
L’ex candidato sindaco tranquillizza il fronte della minoranza: «Continuerà ad esserci coordinamento tra le forze di opposizione quindi mi aspetto che non cambi nulla, siamo all’opposizione e abbiamo il dovere di esercitarla al meglio, soprattutto per gli elettori che ci hanno votato»

Gianfranco Ginelli, COnsigliere comunale del Partito Democratico ed ex candidato sindaco
Ginelli: «Unire e non dividere è da sempre il mio primo obiettivo politico»
Il Partito Democratico, il suo partito, lascia la
coalizione che l’ha vista come candidato Sindaco.
Ho accettato la candidatura a Sindaco alla guida di una coalizione che univa
culture e sensibilità diverse. Unire e non dividere è da sempre il mio primo
obiettivo politico e non vedo motivi per cambiare questo mio modo di
interpretare la politica, nell’interesse dei miei concittadini.
Ma quali ripercussioni avrà questa decisione sulla
coalizione?
Sandonato Insieme è un progetto politico, ampio e inclusivo nato dalla volontà
di coniugare lo sviluppo di San Donato con l’equità, la cura dei dettagli e le
grandi sfide come la sostenibilità e l’innovazione. La stessa attenzione non la
ritrovo nell’attuale maggioranza che mi pare sorda alle esigenze dei
sandonatesi. Le elezioni sono state perse per un giudizio complessivo sugli
anni di governo, ora occorre non perdere per strada le nostre priorità o gli
elettori non ci ritrovano. Martinazzoli diceva “in politica non cambiare indirizzo perché se cambi indirizzo rischi
che qualcuno che ti cerca non ti trova più, sii coerente e mantieni il tuo
indirizzo”. Non ho mai pensato il nostro progetto come un “cartello elettorale”
ma come una proposta politica che vuole unire, la più votata al primo turno
delle scorse elezioni. Al ballottaggio sappiamo come è andata, i voti della
destra si sono uniti a chi aveva il solo obiettivo di interrompere l’esperienza
di governo del centro sinistra per puro spirito di rivalsa. Poi sia chiaro,
visto che soprattutto in casa mia ci si è affrettati ad identificarmi come il
capro espiatorio, lo dico a chiare lettere: le elezioni non si vincono e non si
perdono in tre mesi di campagna elettorale, ma negli anni in cui si fa
opposizione o si amministra.
Cambia qualcosa in Consiglio Comunale dopo questa
decisione?
Ho letto nel comunicato PD che continuerà ad esserci coordinamento tra le forze
di opposizione quindi mi aspetto che non cambi nulla, siamo all’opposizione e
abbiamo il dovere di esercitarla al meglio, soprattutto per gli elettori che ci
hanno votato. A noi tocca una opposizione propositiva ma anche combattiva, per
il bene della città. Quella che è mancata fino ad oggi, in particolare da parte
del mio partito.
Dopo la decisione che ha preso il suo partito, come si
pone rispetto al PD?
Sono un dirigente del PD, che resta un partito ampio e accogliente dove
convivono diverse sensibilità. A volte capita di non essere del tutto
d’accordo. Registro che la prima azione del nuovo corso del PD sandonatese è
quella di abbandonare il progetto, serio e credibile con il quale ci siamo
proposti, mentre il prossimo 14 maggio ci saranno in molti comuni le elezioni
amministrative e sono certo che il PD lavorerà per presentarsi con coalizioni
ampie, così come abbiamo fatto a San Donato.