Progetto ReLambro: riqualificazione ambientale e valorizzazione naturalistica a San Donato Milanese
Conclusa la fase operativa degli interventi presso l'Oasi Ecologica Levadina e il Parco Naturale di via Gela, grazie alla collaborazione tra ERSAF, Comune e Fondazione Cariplo

A sx l'Oasi Levadina, a dx il parco naturale di via Gela
11 aprile 2025
Si è conclusa la fase operativa del Progetto ReLambro, realizzato da ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste) e dal Comune di San Donato con il contributo di Fondazione Cariplo. La riconsegna delle aree oggetto di intervento, avvenuta negli scorsi giorni, segna la chiusura di un percorso di riqualificazione ambientale e naturalistica che ha interessato due zone di grande valore ecologico del territorio: l’Oasi Ecologica Levadina e il Parco Naturale di via Gela. L’intervento presso l’Oasi Levadina ha avuto come finalità principale la riqualificazione ambientale dell’area e il ripristino di condizioni di sicurezza compatibili con la navigazione aerea. In particolare, si è intervenuti sulla porzione ovest dell’oasi, che si colloca in asse con la pista dell’aeroporto di Linate, rimuovendo la vegetazione ad alto fusto potenzialmente pericolosa per il traffico aereo. L’intervento ha rappresentato anche un’opportunità per rinnovare la dotazione vegetale dell’area, favorendo una maggiore presenza di arbusti e praterie, con un approccio rispettoso del ciclo vitale degli esemplari presenti e dei vincoli imposti dalla vicinanza aeroportuale. Le azioni hanno inoltre previsto l’eliminazione della flora esotica infestante e la promozione della flora autoctona, con l’obiettivo di migliorare la qualità degli habitat e la biodiversità complessiva dell’area. Nel Parco Naturale di via Gela, l’intervento ha riguardato le cosiddette “Anse del Canile”, un tratto fluviale a meandri posto sulla sponda destra del Lambro, di proprietà del Comune. Gli interventi, coerenti con i vincoli territoriali e i limiti imposti dal confine comunale, si sono concentrati sulla salvaguardia del capitale fluviale esistente e sulla valorizzazione ecologica della zona. Anche in questo contesto si è agito per ricostruire gli habitat tipici, favorire l’affermazione della vegetazione autoctona e contenere la diffusione di specie invasive non indigene.
11 aprile 2025