Ex imam di Lodi condannato: picchiava la moglie e la obbligava a indossare il velo, espulso dall’Italia
Il 40enne, originario del Marocco, fino ad aprile 2021 guidava la preghiera islamica in una moschea cittadina. Condannato per maltrattamenti in famiglia, impediva alla moglie di uscire da sola

12 maggio 2022
Per anni ha proibito alla moglie di indossare abiti
occidentali, uscire con le amiche e guardare la tv. E poi le botte, schiaffi e
spintoni. Una violenza costante, nascosta tra le mura di casa, quella
perpetrata dall’ex imam di Lodi Abdellatif Jalissi, 40 anni, originario del
Marocco, che fino ad aprile 2021 ha guidato la preghiera in una moschea della
città. Oltre alla moglie, in un caso è stato picchiato anche il figlio
undicenne. Il 2 maggio scorso è arrivata la condanna del tribunale di Torino,
dove la coppia risiedeva fino al 2015: 2 anni e 3 mesi di carcere, a cui si
aggiunge la revoca del permesso di soggiorno e all’espulsione. A occuparsi
dell’iter è stato direttamente il prefetto di Lodi Giuseppe Montella, che
mercoledì ha siglato l’atto per l’espulsione dell’ex imam. Il decreto,
regolarmente convalidato dal competente Giudice di pace, è stato adottato a
seguito del provvedimento con il quale il questore di Torino, in considerazione
di alcune condanne riportate dalla guida spirituale musulmana, tra cui quella
per maltrattamenti, ha avviato l’iter per l’espulsione. La vicenda giudiziaria
ha fatto emergere una situazione molto grave in famiglia. Tutto era cominciato
con un matrimonio «combinato» dalle due famiglie e celebrato in Marocco nel
2005, subito prima del trasferimento della coppia in Italia. Secondo quanto
ricostruito dagli inquirenti, la donna aveva più volte provato a ribellarsi
alle violenze del marito, ma senza successo. La procura di Torino, che ha
coordinato le indagini, ha sottolineato che Jalissi aveva costretto la moglie a
una vita senza «alcuna autonomia, costringendola a indossare abiti informi e
velo, non consentendole di uscire da sola, imponendo sempre la sua volontà,
percuotendola con schiaffi e spintoni». In un caso l’imam avrebbe colpito con
violenza anche il figlio di 11 anni. Ora per l’uomo, che lavorava nel settore
del volantinaggio, è scattata l’espulsione e il rientro in Marocco.
12 maggio 2022