Da San Felice a Milano in bici lungo la nuova ciclabile
Un cittadino ha provato la nuova pista ciclabile che porta all'Idroscalo

Chiusi a fine luglio, come previsto, i cantieri
Brebemi in territorio segratese – restano solo da ultimare poche opere – ecco
arrivare le prime segnalazioni da parte
degli utenti. Riportiamo alcune interessanti e utili osservazioni, pubblicate
sul sito del quartiere segratese di San Felice, di un cittadino P.P. che ha
provato il nuovo percorso ciclabile da San Felice in direzione Milano. Ecco le
note: «Incuriosito dalle novità in materia di viabilità, ho deciso di recarmi a
Milano in bici, come faccio di solito, tempo permettendo, utilizzando la nuova
pista ciclabile che ci collega all'Idroscalo. Ciò in alternativa al mio
percorso abituale, via Ponte degli specchietti e pista che viaggia accanto alla
ex dogana di Segrate. Ecco le mie impressioni che, forse, potrebbero risultare
utili anche per altri. Manca completamente ogni segnaletica, ma spero che
provvederanno presto; questo comporta un qualche rischio perché, ad esempio,
arrivati alla pista che circonda l'Idroscalo, all'altezza del centro velico, ci
si trova inopinatamente su un tratto stradale che usano le auto per andare a
parcheggiare e per di più si è anche contromano. In questo punto, massima
attenzione: la passerella che consente di scavalcare la strada dell'Idroscalo è
impervia e probabilmente “impedalabile” per la maggioranza dei ciclisti a causa
della sua pendenza. Niente paura, si cambia disciplina sportiva e si passa dal
ciclismo alla “discesa libera”, trenta metri a piedi e si e arriva in vetta. Da
lì, tra l'altro, si gode un magnifico panorama, con una visione insolita dello
straordinario capolavoro di Njemeier, la Mondadori. Il percorso è ben asfaltato
ma ci sono dei tratti da finire, con tombini che sporgono e che possono esser
pericolosi. Fa molta impressione viaggiare in bici a un metro dalla Rivoltana,
le auto sfrecciano nei due sensi a velocità autostradale, ma il muro di
protezione che separa la pista dalla strada sembra solido. Il primo pericolo,
però, da sempre, si trova già all'uscita da San Felice. Gli oleandri che fanno
da spartitraffico, infatti, seppur bellissimi, coprono completamente la visuale
del ciclista e dell'automobilista che arriva da Milano. Ci sono le strisce
pedonali che danno la precedenza, ma se ti becchi un'auto addosso, la
precedenza conta poco. Massima prudenza; chi fa questo percorso, però, viene
ripagato perché poi la pista ciclabile intorno all'Idroscalo è un vero
paradiso, tutta ombreggiata da grandi platani. Per proseguire per Milano,
merita arrivare al semaforo prima dell'aeroporto, attraversare il quartiere di
Novegro, riprendere la via Corelli sulla quale si incontra poi una nuova
ciclabile dal Forlanini in avanti. Per andare in viale Regina Margherita, la
mia destinazione finale, ci ho messo 55 minuti, più o meno lo stesso tempo che
impiegavo passando dal Ponte degli specchietti. Ultima osservazione: in tutto
il tratto della nuova pista ciclabile non ho incontrato nessun altro ciclista,
meglio (per ora) non fare il conto del costo per utente della nuova pista».