Sangiuliano, vittoria da squadra vera: in dieci uomini doma la Nuova Sondrio e si rilancia in chiave salvezza
Cuore, grinta e spirito di sacrificio: il Sangiuliano ritrova la vittoria proprio nel momento più delicato della stagione e lo fa superando la Nuova Sondrio per 2-1 al termine di una gara emozionante e sofferta, giocata in inferiorità numerica per oltre un tempo. Tre punti d’oro che valgono una spinta decisiva verso l’obiettivo salvezza, sempre più vicino.

L'abbraccio della vittoria del Sangiuliano Foto di Angelino Gentile
Una prova di forza, cuore e maturità. Il Sangiuliano sfodera la prestazione più intensa e significativa della stagione e batte 2-1 la Nuova Sondrio in una gara dal peso specifico altissimo. A rendere ancora più grande l’impresa dei gialloverdi, l’inferiorità numerica sopraggiunta sul finale del primo tempo per l’espulsione del portiere Libertazzi. Ma la squadra di Parravicini, lungi dal crollare, ha saputo reagire con lucidità, chiudendo gli spazi, colpendo al momento giusto e gestendo con esperienza un secondo tempo da manuale.
Il Sangiuliano parte forte, con le idee chiare e l’atteggiamento aggressivo che impone fin dalle prime battute. La pressione alta e la compattezza tra i reparti mettono subito in difficoltà il palleggio della Nuova Sondrio. Al 5’ Saggionetto si fa vedere con un mancino dal limite che impegna Rodriguez in una parata centrale. Tre minuti dopo è Pertosa a rendersi pericoloso di testa sugli sviluppi di un corner, ma il pallone sorvola la traversa.
Il dominio territoriale dei padroni di casa si concretizza al 21’: azione insistita sulla trequarti, palla a Saggionetto che converge sul destro e dal limite dell’area fulmina Rodriguez con una conclusione precisa e potente all’angolino. L’1-0 galvanizza il Sangiuliano, che continua a spingere. Al 27’ Tremolada si costruisce una buona occasione sul lato sinistro dell’area e calcia a giro, mancando il bersaglio di poco. Pochi minuti più tardi è Ciuffo, salito a sostegno dell’azione offensiva, a impegnare ancora il portiere avversario con un diagonale rasoterra.
Ma nel momento di massimo controllo del match, arriva la doccia fredda. Al 35’ Amelia perde per infortunio Boschetti e inserisce Lormanis. Due minuti dopo, il neoentrato trova la rete del pareggio con un destro dal limite, sfruttando una respinta corta della difesa su calcio d’angolo. È l’unico vero tiro in porta dei valtellinesi nel primo tempo, ma tanto basta per l’1-1.
Il contraccolpo psicologico viene acuito al 40’, quando Libertazzi, nel tentativo di anticipare Busto lanciato a rete, commette fallo fuori area e viene espulso per gioco pericoloso. Un episodio che avrebbe potuto cambiare l’inerzia della partita. Parravicini corre ai ripari: fuori Vianni, dentro Chiesa, il secondo portiere. Il primo tempo si chiude sull’1-1, ma con i gialloverdi costretti a riorganizzarsi in dieci.
La ripresa si apre però con un Sangiuliano ancora motivato, concentrato, ben disposto in campo nonostante l’inferiorità numerica. Al 5’ Saggionetto accende la manovra con una splendida azione personale: slalom tra tre avversari e destro che si stampa sulla traversa. I gialloverdi non si accontentano del pareggio e continuano a giocare con coraggio. Al 20’ è Palesi a provarci con un destro dai venti metri, potente ma centrale, che Rodriguez devia con qualche affanno.
Il gol vittoria arriva tre minuti dopo: punizione laterale calciata con il contagiri da Palesi, Varoli anticipa tutti in area e col piatto destro trafigge Rodriguez da pochi passi. Esplode la panchina del Sangiuliano, che ritrova il vantaggio con pieno merito.
Nei minuti finali la squadra di Parravicini si chiude a riccio con ordine e sacrificio. Il tecnico inserisce forze fresche come Centis, Catania e Malanchini per dare nuova linfa alla fase difensiva e spezzare il ritmo degli ospiti. La Nuova Sondrio tenta il forcing finale, ma non riesce mai a rendersi davvero pericolosa: Chiesa, ben protetto dal reparto arretrato, non è mai chiamato a interventi decisivi.
Al triplice fischio, il Sangiuliano può festeggiare una vittoria che pesa come un macigno. Non solo per la classifica – che ora sorride – ma per il morale, la fiducia e lo spirito ritrovato. Una prova da squadra vera, che guarda con ottimismo alle ultime giornate di campionato.

Il gol del Sangiuliano City Foto di Angelino Gentile
Il successo del Sangiuliano non è soltanto un risultato positivo sul piano numerico, ma un segnale fortissimo lanciato al campionato e alle dirette concorrenti nella corsa salvezza. Dopo settimane altalenanti, la squadra di Parravicini ha ritrovato quella coesione e quella voglia di lottare che l’avevano contraddistinta nei momenti migliori della stagione. Nonostante l’espulsione di Libertazzi abbia complicato enormemente i piani, i gialloverdi non si sono disuniti: hanno mantenuto compattezza tra i reparti, hanno scelto di attendere e colpire con intelligenza, mostrando una maturità tattica non comune.
Ottime le risposte arrivate da giocatori chiave: Saggionetto, oltre al gol e alla traversa, è stato il vero faro della manovra, mentre Palesi ha dato ordine e geometrie al centrocampo anche nei momenti più delicati. Fondamentale, infine, l’impatto del pacchetto difensivo nel secondo tempo, capace di resistere con solidità al timido forcing finale degli avversari. La gestione del vantaggio, in dieci uomini, racconta molto della crescita caratteriale di questo gruppo.
Per il Sangiuliano, insomma, questa è una vittoria identitaria, che vale doppio perché arrivata in condizioni difficili e in uno scontro diretto. Adesso il traguardo della salvezza è più vicino, ma servirà confermare quanto di buono mostrato oggi, con la stessa intensità, nelle prossime decisive giornate.
Dall’altra parte, la Nuova Sondrio torna a casa con più interrogativi che certezze. La squadra di Amelia, dopo il pareggio fortunoso di Lormanis e con l’uomo in più per oltre 50 minuti, non è riuscita a imprimere alla gara la svolta attesa. L’atteggiamento è apparso troppo attendista, quasi timoroso, e le poche occasioni create nella ripresa sono frutto più di iniziative isolate che di una manovra strutturata.
La mancanza di cattiveria sotto porta e di personalità nella gestione dei tempi del gioco ha pesato molto. Si è vista una squadra che, pur dotata di buone individualità – su tutte Busto ed Escudero – ha faticato a costruire trame efficaci e non ha saputo approfittare della superiorità numerica. Un’occasione persa, che potrebbe avere un peso importante nella corsa ai playoff o, quantomeno, nella parte medio-alta della classifica.
Per il tecnico Amelia sarà fondamentale lavorare sulla mentalità, oltre che sulla tenuta difensiva, apparsa troppo fragile sulle palle inattive. Il potenziale non manca, ma servono più coraggio, concretezza e coesione nei momenti chiave del match.

La felicità del Sangiuliano City Foto di Angelino Gentile