San Giuliano Milanese, operazione “Piazza Pulita”: dodici condanne e 50 anni di carcere per violenze, droga e risse

Il Gup di Lodi chiude il primo capitolo dell’inchiesta con pene pesanti. Tra i reati contestati anche tentato omicidio, rapina e molestie a una donna. Segala: «A San Giuliano la criminalità non troverà mai spazio»

Si è conclusa con dodici condanne, per un totale di 50 anni di reclusione, una delle più complesse operazioni condotte negli ultimi anni dai Carabinieri della Compagnia di San Donato col supporto dei colleghi della Tenenza di San Giuliano. Il Giudice per l’udienza preliminare di Lodi ha inflitto pene detentive a undici cittadini marocchini e un egiziano, tutti coinvolti in un'inchiesta avviata nell’autunno del 2023 dall’Arma e coordinata dalla Procura lodigiana. L'indagine, che ha visto complessivamente 21 indagati, tra cui anche due italiani, ha portato alla luce una rete di episodi criminali che vanno dallo spaccio di stupefacenti al tentato omicidio, passando per reati legati alle armi, rapine e atti di grave molestia nei confronti di una donna. Il filone investigativo, battezzato “Piazza Pulita”, si è sviluppato in un contesto di forte tensione tra gruppi rivali, presumibilmente in lotta per il controllo delle aree di spaccio in territorio sangiulianese. Tuttavia, secondo la difesa, le motivazioni dietro gli scontri potrebbero risalire a dinamiche più complesse, come rivalità personali, interessi legati all’economia sommersa e faide interne. Tra gli episodi più gravi emersi nel corso delle indagini, figura la rissa del 27 settembre 2023 che ha terrorizzato i residenti di San Giuliano: un violento scontro in cui sarebbe comparsa anche un’arma da fuoco. Ancora più inquietante quanto avvenuto il 7 dicembre successivo, quando cinque uomini armati di bastoni e machete hanno inseguito due connazionali costringendoli a rifugiarsi nel bagno di un bar. In seguito all’intervento dei Carabinieri, il locale ha subito atti vandalici come ritorsione. La sentenza di condanna, in attesa delle motivazioni, segna un primo punto fermo in una vicenda che ha lasciato un segno profondo nel territorio e che potrebbe non essere ancora del tutto chiusa. «Questo risultato testimonia il lavoro costante dell’Arma dei Carabinieri che, con dedizione e professionalità, riesce a risolvere con successo casi che destano forte allarme sociale commenta il sindaco sangiulianese, Marco Segala -. Fondamentale, in questo caso, anche il contributo del sistema di videosorveglianza cittadino. La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto. Ringrazio l’Arma dei Carabinieri per il lavoro straordinario svolto, segno concreto che lo Stato c’è ed è presente sul territorio. Continueremo a investire su legalità, controllo e prevenzione. San Giuliano è e resterà una città in cui la criminalità non trova spazio».