Milano, Sala gioca la carta del fascismo per ricompattare la sua maggioranza; Truppo (FdI): «Sala è il peggior sindaco della storia»
Monguzzi (Verdi): «sono le stesse cose che fa la nostra opposizione in Regione contro Fontana, e in Parlamento contro la Meloni. Che c'entra col Ventennio? Ci vuole rispetto per la storia e per la gravità delle cose. Non si possono sparare cose a vanvera»

Beppe Sala Photoframe Mianews
Una strategia già vista: il Sindaco attacca la destra, ma anche la sinistra lo censura
(MIANEWS) Milano sta vivendo una crisi politica senza precedenti, e il sindaco Giuseppe Sala, sempre più in difficoltà nella gestione della sua maggioranza, ha scelto di rispolverare il vecchio spettro del fascismo per distogliere l'attenzione dai suoi problemi amministrativi. Un copione già visto: quando il consenso vacilla e la maggioranza traballa, l'arma retorica più efficace diventa la demonizzazione dell'avversario politico. Ma questa volta la sua narrativa non ha convinto nemmeno una parte della sinistra, con esponenti del suo stesso schieramento che hanno preso le distanze dalle sue parole.
Sala evoca il Ventennio per coprire la crisi della sua amministrazione
A scatenare la polemica sono state le dichiarazioni di Sala, che ha paragonato le contestazioni ricevute in aula da parte di Fratelli d'Italia a un ritorno ai tempi del fascismo. «Quello che è successo in Aula a Palazzo Marino ieri sono scene da Ventennio: una parte dei rappresentanti di Fratelli d’Italia ha quella matrice culturale, di destra con connotazioni fasciste» ha affermato il primo cittadino, sottolineando il clima infuocato che ha caratterizzato la seduta del Consiglio Comunale. Un'uscita pesante, che ha il sapore di una mossa disperata per nascondere le difficoltà della sua amministrazione, che ormai fatica a mantenere una linea coesa e coerente.
Non a caso, il cosiddetto "Salva Milano", provvedimento voluto proprio da Sala per garantire alla città poteri speciali, è stato clamorosamente ritirato dopo che gli stessi senatori del Partito Democratico avevano deciso di non votarlo. Una sconfitta su tutta la linea per il sindaco, che ha cercato di minimizzare la portata della bocciatura, dichiarando che «non è una resa». Ma Carlo Monguzzi, consigliere comunale dei Verdi, non ci sta e attacca duramente Sala: «Il Sindaco che ha fortemente voluto e scritto il Salva Milano ora ne prende le distanze, cioè prende le distanze da sé stesso. Diceva che senza il Salva Milano la città era ferma, ma ora non gli interessa più».
I verdi contro Sala: «Paragone col Ventennio inaccettabile»
Se la destra ha respinto al mittente l'accusa di avere «connotazioni fasciste», il vero segnale di crisi arriva dalla sinistra stessa. Monguzzi, con una dichiarazione che suona come una condanna definitiva del modus operandi del sindaco, ha sottolineato: «Ieri in Aula la destra, la peggiore del nostro Paese, ha esibito cartelli e urla. Il tutto molto sgradevole, ma sono le stesse cose che fa la nostra opposizione in Regione contro Fontana, e in Parlamento contro la Meloni. Che c'entra col Ventennio? Ci vuole rispetto per la storia e per la gravità delle cose. Non si possono sparare cose a vanvera».
Un'affermazione che getta una luce impietosa sulla strategia di Sala: il sindaco sta tentando di riposizionarsi come baluardo antifascista per evitare il tracollo della sua immagine politica, ma così facendo ha perso di vista la realtà. Monguzzi prosegue: «Certo, il sindaco Sala è ormai abituato a circondarsi solo di obbedienti e adoranti, e ha perso di vista la democrazia, il cui sale è il dissenso, il confronto e le contestazioni».
Truppo (FdI): «Sala è il peggior sindaco della storia di Milano»
Dal canto suo, Fratelli d'Italia ha ribattuto con durezza alle parole del primo cittadino, accusandolo di nascondere il fallimento della sua amministrazione dietro slogan ideologici. «Semplicemente ridicolo il sindaco a evocare il pericolo fascista per nascondere la pessima gestione della città da parte sua e della maggioranza» ha dichiarato Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Marino. «Ringrazio il sindaco Sala per avermi permesso anche oggi di criticare il lavoro del peggior sindaco della storia di Milano».
Truppo ha poi puntato il dito contro il degrado amministrativo e sociale in cui la città sta sprofondando: «Milano sta inesorabilmente implodendo. Stiamo perdendo tutte le categorie essenziali di Milano come insegnanti, infermieri, medici, forze dell'Ordine, autisti di tram e autobus e tassisti che non ce la fanno più a vivere nella Milano di Area B, nella Milano da salotto di Sala che si è dimenticata quali siano le esigenze primarie dei cittadini».
Un sindaco sempre più isolato
La vicenda mostra come Sala sia ormai isolato su più fronti: la destra lo accusa di aver fallito nella gestione di Milano, la sinistra lo censura per i suoi attacchi spropositati e per una visione politica che si sta rivelando sempre più miope e autoreferenziale. Milano si trova così in balia di una maggioranza allo sbando, con un sindaco che tenta disperatamente di riaccreditarsi come leader forte mentre la città, fuori da Palazzo Marino, chiede risposte concrete ai problemi quotidiani.