Milano “Rose rosse e versi d’amore”, le poesie appassionate della salentina Antonella Tamiano all’ Associazione Regionale Pugliesi
Appuntamento per domenica 3 marzo ore 17 via Marsala 10

26 febbraio 2024
La passione di Antonella Tamiano, giovane scrittrice e
poetessa salentina, si incontra già nelle prime battute dei suoi scritti, che
siano racconti, romanzi o liriche. È frutto credo dei suoi studi in storia
dell’arte – lei stessa è artista eccellente come si può ben notare dalla copertina
di questo libro che lascia intravedere due figure di amanti perduti fra volute
e melodie di strumenti che emergono fra oggetti vari di un armamentario di cui
si serve Eros per rinfocolare amori e farne sbocciare altri nuovi. Contro di
lui nulla può opporsi neppure il potente Febo/Apollo dio della luce, dell’arte
e della poesia, che lo canzonava non sapendo che il dio dell’amore è
capriccioso e soprattutto vendicativo. Ti fa innamorare senza che tu sia
oggetto dell’amore del nostro interlocutore che anzi ti fugge, come la bella
Dafne che non ne voleva sapere di corrispondere all’amore di Apollo e preferì
essere trasformata nell’albero di alloro, le cui fronde per compensazione ornano
le teste dei poeti, come Antonella. Uno dei più grandi poeti dell’antichità, Ovidio,
ne ha tratto storie verosimili che sembrano vere e viceversa vere che invece
sono verosimili nelle Metamorfosi. Così dispongono le Muse che suggeriscono a
chi è ispirato da loro le più belle e straordinarie storie, tanto suggestive
che si sente il bisogno di pubblicarle. Lo hanno fatto anche con Antonella che
covava nel petto queste suggestioni d’ un amore lancinante e di un desiderio
irrefrenabile, che erompe ogni qualvolta richiama alla memoria il ricordo del
suo amato, le carezze sulla sua pelle vellutata, gli sguardi incrociati che si
trafiggono sino a mescolare le loro anime. Antonella Tamiano attraversa con le
sue parole alate tutta le casistiche del sentimento d’amore che si riflette in
ogni immagine, nel cielo stellato, nella luna che rivolge uno sguardo benevolo
sugli amanti che vorrebbero annullarsi in un unico corpo primigenio come
raccontava Aristofane nel Simposio di Platone, evocando il dispetto di Zeus nei
confronti dell’umanità irrispettosa che lesinava sacrifici agli dei. Così tagliò
l’essere primigenio in due, il maschio e la femmina, che si cercano per tutta
la vita sino ad incontrarsi se sono fortunati per ricostituire l’amore
assoluto. Con Antonella abbiamo partecipato a diverse presentazioni dei suoi
libri, sempre avvolgenti, ma è questo che ci accalora nel leggere quelle belle
parole che lei usa per tradurre gli stati d’animo di desiderio inappagato,
deluso a volte e poi finalmente esaudito con tutta la carica di erotismo che
sconvolge i nostri cuori. L’amore è tutto questo, è carezze, mille baci catulliani,
passione che non si ferma davanti a nulla se non alla vista del proprio amante
cosicché possiamo volare in un battito d’ali verso l’infinito. Il tempo si
ferma, l’attimo è eterno, vive in noi solo il soffio vitale, il corpo si
squaderna, le braccia incrociano i corpi, tutto è un fuoco che ci divora e ci
lascia alla fine sfiancati e insoddisfatti. Siamo figli di povertà e bisogno,
rivela Socrate nel Convivio, alla ricerca della nostra compiutezza, di quello
che ci manca credendo di trovarlo negli occhi splendidi del nostro amante e
nella bocca che si apre come un bocciolo di rosa pronto a suggere la nostra
anima. PAV Edizioni, Roma ottobre 2023, pp. 80, € 12,00.
Paolo Rausa
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26 febbraio 2024