Policlinico San Donato, ispezione di ATS, diversi reparti contrattualizzati con il SSN, con il 90% di pazienti in regime di solvenza
Gallera: «Controlli sui posti letto accreditati. Al momento del sopralluogo è emersa una difformità nell’utilizzo dei posti letto rispetto a quanto accreditato attraverso il sistema sanitario regionale».

Angelino Alfano Presidente del Gruppo San Donato holding capofila del Policlinico San Donato
«Stiamo verificando l’esistenza di illeciti amministrativi - ha aggiunto - che, nel caso fossero confermati, verranno certamente sanzionati. La nostra azione è finalizzata a garantire la necessaria offerta socio sanitaria ai cittadini lombardi, che non devono essere in alcun modo penalizzati».
Le ispezioni dei funzionari di Ats Milano
Il 24 gennaio, a seguito di una segnalazione, un’equipe di
funzionari dell’ATS Città Metropolitana di Milano, nell’ambito dei suoi compiti
istituzionali di vigilanza e verifica del mantenimento dei requisiti di
autorizzazione e accreditamento, ha effettuato un evento ispettivo presso
l’IRCCS Policlinico S. Donato.
L’assetto accreditato della struttura oggetto di verifica prevede 399 posti
letto di degenza ordinaria autorizzati/ accreditati e a contratto e 3 posti
letto di degenza ordinaria di solvenza.
«Al momento del sopralluogo - ha spiegato Gallera - è emersa una difformità
nell’utilizzo dei posti letto rispetto a quanto accreditato attraverso il
sistema sanitario regionale».
In particolare, secondo quanto riferiscono gli ispettori, alcune stanze precedentemente doppie erano, al momento del sopralluogo, configurate come singole. E 18 di queste erano occupate da pazienti in regime di solvenza. In un altro reparto, invece, dove in base alle planimetrie ufficiali dovevano essere allocati diversi reparti medici e chirurgici tutti contrattualizzati con il SSN, al momento del sopralluogo circa il 90% dei pazienti ricoverati usufruiva di prestazioni in regime di solvenza.
«Nei prossimi giorni, anche dalla verifica delle Schede di Dimissioni Ospedaliere - ha concluso l’assessore Gallera - saranno effettuati ulteriori approfondimenti per meglio inquadrare l’accaduto e chiarire l’utilizzo delle attività di ricovero in regime di solvenza in base a quanto riportato in termini giuridici e riportato all’interno del contratto vincolante in atto con ATS». (LNews)
epicuro :
Bensvegliato Assessore, è da molti anni, ovvero da quando la Regione è finita in mano a un certo illuminato che voleva mettere in concorrenza il privato con il pubblico per una sana concorrenza che la Sanità Lombarda ed oltre sta prendendo una strada perversa, quella della privatizzazione a spese del servizio universale cardine della nostra democrazia e costituzione. Non per niente il patron della Clinica S.Donato si è comprato il S.Raffaele e resta un mistero quanto lo abbia pagato e comunque sull'assistenza sanitaria ci sta facendo un sacco di soldi a discapito del SSN che sta arretrando sempre più, grazie anche al tradimento del popolo esercitato da tutti i politici dell'arco costituzionale, nessuno escluso. Forse l'unica che aveva capito che bisognava fermare questo processo di privatizzazione all'americana era il Ministro Rosy Bindi, ma l'hanno fatta subito fuori.... certo, dava fastidio alla casta dei primari ed affini. Comunque smettetela di riempirvi la bocca con l'eccellenza della Sanità Lombarda, ci son voluti più di 4 mesi per poter fare un'ecografia ad un polso e solo perchè ci è stata una cancellazione, altrimenti erano sei mesi, vergognatevi!!! | domenica 26 gennaio 2020 12:00 Rispondi