Peschiera, tra semantica, sofisma e giochi di parole quello che è certo che mancano i soldi per l’adeguamento sismico e la riqualificazione energetica delle scuole

Dalla parte del cittadino

Non ha importanza il colore politico di chi parla in un consiglio comunale. È importante invece per il cittadino essere amministrati bene, avendo tramite il voto fornito gli strumenti per farlo. Sia dalla maggioranza che decide e delibera, che dall’opposizione che controlla o dovrebbe farlo. Quello che conta è che entrambe le parti che amministrano e controllano, agiscano, seppur con errori umani possibili, nel migliore dei modi. Cari amministratori, siete li perché ci rappresentiate, non possiamo andare tutti a sederci nell’aula del Palazzo Comunale, è impossibile. Ecco perché si vota. Però possiamo assistere (in pochi) dal vivo sulle tribune del comune o in streaming, al consiglio comunale di Peschiera Borromeo di ieri 29 novembre, perché è qui il problema.

Quello a cui abbiamo assistito, è stata davvero una pagina poco edificante di politica. Una maggioranza in difficoltà evidente, incapace di spiegare e replicare con cognizione di causa a una minoranza invece piuttosto concreta e preparata. Non ci si può appellare alla “semantica” per “non“ saper giustificare l’incapacità di non aver  “ottenuto”, mettiamola così, che forse accontentiamo tutti, tanti soldi: 16milioni di Euro cari cittadini, mica di Lire. Per una delle cose più importanti per la comunità, il bene dei ragazzi, degli studenti, dei giovani del futuro, che un giorno, almeno qualcuno di loro siederà sugli stessi scranni pubblici a svolgere il ruolo di amministratore.

Ci giochiamo il futuro e invece abbiamo visto giocare sulle parole come nel quiz di RaiUno “Reazione a catena” o meglio “Una parola di troppo” il game-show che gioca con la lingua italiana, concorrenti che si sfidano in ogni puntata a colpi di parole,  più ne riescono ad indovinare più aumenta il loro montepremi.

A Peschiera Borromeo il montepremi non c’è. Semplice. Difficile invece ammettere da parte della maggioranza che ha sbagliato, non solo, ma addirittura si accusa un funzionario, anziché pensare che tra Sindaco, Assessori, Dirigenti e quant’altro, dovrebbe esserci una catena di controllo garanzia di governance all’altezza della situazione.

Qui la maggioranza dimostra che gli onori si assegnano sempre al vertice della piramide, mentre gli errori si attribuiscono alla base. Semplice, nella famosa seconda Repubblica ne abbiamo viste di cose così. A tutti i livelli. Perciò cari amministratori, votati dai cittadini, fareste una figura meno peregrina a dimettervi e cedere il posto al Commissario prefettizio in attesa di una nuova maggioranza, che prendendo spunto da questi accadimenti, governi con più attenzione.  A Peschiera è più utile da prendere come esempio l’Araba Fenice che risorge dalle sue ceneri, e non lo show televisivo “Una parola di Troppo”. Non avete capito nulla cari politici e forse neppure i cittadini se ripeteranno gli stessi errori, una volta chiamati al voto.

Roberto Ardizzone