Tribiano approva la mozione per onorare la memoria di Sergio Ramelli, Lanzetta: «L’odio politico non ha colore, né giustificazioni»

Il Consiglio comunale avvia l’iter per intitolare una via o un giardino alla giovane vittima degli anni di piombo. L’opposizione boccia l'iniziativa con motivazioni ideologiche.

Il Consiglio comunale di Tribiano, il 15 aprile 2025, ha approvato una mozione per ricordare ufficialmente Sergio Ramelli, il giovane milanese ucciso nel 1975 da un commando di estrema sinistra, vittima simbolo degli anni di piombo. Il documento, presentato il 9 aprile 2025 e approvato a maggioranza, impegna il Sindaco e la Giunta ad avviare l’iter per intitolargli una via, una piazza o un giardino nel territorio comunale, e a partecipare alla cerimonia commemorativa del 50° anniversario della sua morte, che si terrà il 29 aprile a Milano, presso i giardini a lui già dedicati in via Bronzino.

I firmatari della mozione

La proposta è stata firmata dai consiglieri comunali Carmine Lanzetta, Martino Gola, Luciano Abruscato e Miriam Morlino. Il testo ripercorre la vicenda personale di Ramelli — studente diciottenne dell’istituto tecnico Molinari di Milano — aggredito brutalmente per aver espresso le proprie opinioni politiche in un tema scolastico. Dopo 47 giorni di agonia in ospedale, morì il 29 aprile 1975. Il suo caso, oggi documentato da libri e reportage, è considerato emblematico della violenza politica e ideologica degli anni Settanta.

Lanzetta: «Condannare la violenza politica, sempre e da chiunque arrivi»

Carmine Lanzetta, primo firmatario della mozione, ha voluto esprimere tutta la sua amarezza per il voto contrario dell’opposizione:
«Ho invitato i colleghi dell’opposizione a valutare questa mozione per quello che rappresenta: un’occasione per superare finalmente quegli anni bui, e affermare che nessuno, in una democrazia, può essere ucciso o perseguitato per le proprie idee. Sergio Ramelli è stato barbaramente assassinato a 18 anni per un tema scolastico: una tragedia che non può e non deve essere dimenticata. Per questo sono rimasto deluso dalla scelta dell’opposizione di non votare a favore».

Il consigliere ha poi allargato il discorso all’attualità, sottolineando come il tema della violenza politica sia tutt’altro che superato:
«L’odio politico non ha colore, né giustificazioni. Quando diventa violento, va condannato sempre e comunque, a prescindere da chi lo alimenti. Lo dimostrano le recenti manifestazioni a Milano, dove sui muri è apparsa la scritta “spara a Giorgia”, un messaggio gravissimo che non può essere ignorato né relativizzato. È proprio per evitare che si ripetano certe derive che serve fare memoria, con coerenza e coraggio».

Un messaggio di libertà e memoria

La mozione richiama il valore della libertà di espressione, del confronto civile e del rispetto reciproco come principi fondamentali della democrazia. «Il nostro Comune tutela le diverse realtà politiche presenti e intende sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto dell’altro e sulla libera manifestazione delle proprie idee», si legge nel testo.

Intitolare un luogo pubblico a Ramelli, come già fatto in molte città italiane tra cui Milano, è visto come un gesto simbolico ma concreto per mantenere viva la memoria e riaffermare i valori costituzionali contro ogni forma di fanatismo.

L’approvazione della mozione, pur con il voto contrario dell’opposizione, segna comunque un passaggio significativo per la comunità di Tribiano, che si unisce così alle commemorazioni ufficiali del cinquantenario della morte di Sergio Ramelli.