Servizio Ferroviario Lombardo: Lucente e il Partito Democratico a confronto su performance e criticità

Dibattito aperto sui risultati di Trenord: efficienza o peggioramento?

Franco Lucente

Franco Lucente Assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia

Milano, 1 luglio 2024 - La questione del servizio ferroviario in Lombardia ha recentemente visto emergere opinioni contrastanti tra l'assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente, e il gruppo regionale del Partito Democratico (PD). Due comunicati stampa, pubblicati rispettivamente dall’esecutivo di Regione Lombardia e dal PD, offrono una visione divergente delle performance di Trenord e delle politiche di gestione adottate.

L'assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile Franco Lucente ha sottolineato i risultati positivi raggiunti sotto la sua gestione. «In Lombardia l’81% dei treni arriva a destinazione in orario, l’87% entro i 7 minuti, il 95% entro 15 minuti», ha dichiarato Lucente, evidenziando che attualmente sono operativi 165 dei 214 nuovi treni acquistati, un investimento di 1,7 miliardi di euro. Ha inoltre ribadito l'obiettivo di superare un milione di passeggeri giornalieri entro il 2033. «Sono consapevole che possiamo e dobbiamo fare ancora di più: stiamo lavorando in questa direzione, convinti di poter raggiungere standard qualitativi di eccellenza. Livelli che meritano i lombardi».

Tuttavia, il Partito Democratico, attraverso il capogruppo Pierfrancesco Majorino, ha espresso un giudizio nettamente negativo sulla gestione del servizio ferroviario negli ultimi cinque anni. «Il servizio di Trenord in questi anni di gestione di Fontana è peggiorato nettamente, sia per puntualità che per affidabilità, e lo dicono i numeri ufficiali», ha affermato Majorino, criticando anche l'aumento della remunerazione del direttore generale di FNM e amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, a oltre 663.000 euro nel 2023. Ha inoltre sollecitato il presidente Attilio Fontana a spiegare le sue valutazioni sulle performance del servizio ferroviario.

Pietro Bussolati, un altro esponente del PD, ha evidenziato la riduzione del servizio e degli utenti, nonostante l'introduzione di nuovi treni. «Se noi confrontiamo le performance di Trenord del 2017 con quelle del 2023 vediamo una riduzione dei chilometri percorsi, quindi dell’offerta ferroviaria, del 6,4%, e una riduzione dei passeggeri trasportati del 7,3%. La puntualità è calata dal 2017 ad oggi del 2,2% e c’è stato un raddoppio delle linee a bonus».

Simone Negri ha aggiunto che i disservizi hanno avuto un impatto significativo sull'economia lombarda, con dodici milioni di ore perse e una perdita economica di 168 milioni di euro nel 2023. «È evidente che c’è una sempre maggiore divaricazione tra gli aspetti societari e di gestione economica della società Trenord e quello che è il servizio per i cittadini».

In sintesi, mentre la Regione Lombardia e l'assessore Lucente evidenziano i progressi fatti e l'importante investimento nei nuovi treni, il PD sottolinea un peggioramento complessivo del servizio, con una diminuzione della puntualità e dell'affidabilità, nonostante gli ingenti fondi stanziati.

Marco Piuri

Il Gruppo consiliare del Partito Democratico, punta il dito su Marco Piuri. Il dirigente che è a capo di Trenord, come amministratore delegato, e di FNM, come direttore generale, fu chiamato a fine 2018 da Fontana. Il Pd prosegue; «Come è noto, la sua remunerazione, dovuta soprattutto al secondo incarico, non solo è consistente, ma è cresciuta negli anni in modo importante. È ulteriormente cresciuta nel 2023, come riporta la Relazione sulla remunerazione 2023.

Il suo compenso raggiunge, nell’anno 2023, 663.508,67 euro, con un incremento rispetto allo scorso anno di 36.228,92 euro (+15mila sulla parte fissa e +21mila sulla parte variabile). Da quando il Dg di FNM e Ad di Trenord si è insediato, il suo emolumento è aumentato ogni anno: considerando il primo anno completo, il 2019, Piuri porta a casa nell’ultimo anno 171mila euro in più, con un incremento complessivo del 35%. La parte che aumenta di più è il “bonus”, la parte variabile, che passa da 137mila a 233mila euro, con un +70%, mentre il fisso, nello stesso periodo, è aumentato di poco meno del 25% (+75mila euro). Rimane invariato, invece, il compenso percepito come amministratore delegato di Trenord: dal 2017, prima dell’era Piuri, è fisso a 50mila euro.

La parte variabile è assegnata sulla base di obiettivi predefiniti. Gli obiettivi del 2023 sono i seguenti: raggiungimento di un valore target dell’ebitda consolidato (50% del totale), revisione/aggiornamento del Piano Strategico, completamento del processo di riorganizzazione aziendale, prosecuzione dello sviluppo del nuovo modello di welfare del Gruppo FNM e, infine, finalizzazione del nuovo contratto di servizio di Trenord. Il DG, si legge nella relazione, ha raggiunto gli obiettivi “in misura pari al 103,73%”».