Peschiera, il dramma del Consigliere Roberto Galimberti? Lacrime di coccodrillo
Quando viene prima il partito che la buona amministrazione

Roberto Galimberti Esponente del Partito Democratico
27 settembre 2015
Il mandato elettorale disatteso
«Sindaco
Zambon, le do ancora fiducia, ma cacci gli intrusi» con questa dichiarazione di
voto, fatta con un filo di voce e con gli occhi lucidi, durante la discussione della mozione di sfiducia in Consiglio comunale il
24 settembre, il Consigliere Roberto Galimberti, salva la Giunta Zambon e da
strada libera proprio agli “intrusi” che denuncia. Il Consigliere del PD, da
una parte simula il dissenso a questa maggioranza targata PD, con uscite
polemiche dal Consiglio comunale, con dichiarazioni che condannano l’assoluta
incapacità di questa Amministrazione nel risolvere i problemi da lui denunciati
nel corso degli anni; ma dall’altra, al momento decisivo, cioè quando le
chiacchiere non contano più ma bisogna votare, gira le spalle al suo elettorato
e senza un briciolo di coerenza consente alla Giunta Zambon di continuare a sopravvivere.
Basti pensare che Roberto Galimberti con la sua dichiarazione ha ammesso esplicitamente
e senza ombra di dubbio che le accuse di trasparenza e di infiltrazioni
pericolose, dei transfughi del PD Baratella e Capriglia, del Presidente del
Consiglio Parisotto, dai tre Assessori Molinari, Righini e Perotti, del
Segretario Comunale Abate, del dimissionario coordinatore del circolo PD
cittadino Giuseppe Iosa, sono fondate. Ma soprattutto che lui ne è consapevole,
tanto che dichiara “le do ancora fiducia, ma cacci gli intrusi”. La verità che
Roberto Galimberti è un uomo di partito che ha sempre votato e sostenuto in
religiosa ubbidienza i diktat del PD. Galimberti in passato ha sostenuto tutte le trasformazioni urbanistiche anche quelle poi risutate illegittime. In numerose occasioni sostenne
pubblicamente, che mai si sarebbe messo in una coalizione insieme agli artefici
delle dimissioni dell'ex Sindaco Francesco Tabacchi nel 2009. Invece
nelle ultime elezioni non ha proferito parola quando li avuti come alleati. Si è limitato ad esternare qualche mal di
pancia all’indomani delle elezioni, quando
Zambon ne nominò due in Giunta. Galimberti si è astenuto giovedì 26 febbraio
2015 durante l’approvazione delle delibera di revisione dell’annullamento
parziale del PII di Bellaria n.13; dove si è deliberato sui 3,6 milioni
di oneri urbanistici chiesti agli operatori in seguito all'annullamento
del secondo lotto di Bellaria. Roberto Galimberti nel Consiglio comunale
seguente il 25 Marzo 2015, insieme ad altri Consiglieri, in segno di protesta
con il metodo politico del Sindaco Luca Zambon, abbandonò l’aula consiliare,
salvo poi in seguito non dar seguito con i fatti alla sceneggiata consumata
davanti all’opinione pubblica. In
sintesi, nell’ultimo Consiglio comunale del 24 settembre, Roberto Galimberti ha
anteposto ancora una volta, le ragioni di partito, a quelle dei suoi 500 elettori. Nonostante fosse
a conoscenza del fatto che ci siano “intrusi” in Comune che dispongono della
macchina pubblica a loro piacimento, ha votato ancora una volta a sostegno dell’
Amministrazione Zambon, inscenando una dramma personale, che in verità appare tanto una sceneggiata per giustificare ancora una volta il sostegno a Zambon. Con buona pace della
coerenza e del mandato elettorale. Lacrime di Coccodrillo.
Giulio Carnevale
Giulio Carnevale
27 settembre 2015