Lo Scoiattolo grigio, si sta diffondendo in Italia con ripercussioni sul patrimonio faunistico nostrano |Gallery|
L’habitat nativo di questa specie sono i boschi estesi e maturi di latifoglie con ricco sottobosco: essendo tuttavia molto adattabile, si trova anche nei parchi urbani e nei giardini pubblici

Un esemplare di Scoiattolo grigio Foto Walter Ferrari
28 marzo 2018
Lo scoiattolo grigio prosegue la sua espansione territoriale e lo Scoiattolo rosso scompare
Dopo il gambero rosso, la minilepre, la nutria e la tartaruga dalle orecchie rosse, un altro animale, importato nel secolo scorso dall’America Settentrionale, si sta diffondendo in Italia con ripercussioni sul patrimonio faunistico nostrano: lo Scoiattolo grigio. Il mio primo avvistamento è avvenuto nel 2011, nel Bosco di Riazzolo (Cisliano) mentre fotografavo i fiori per il libro “Fiori spontanei di Lombardia”, uno Scoiattolo grigio si arrampicò velocemente su un albero. Alcuni esemplari li ho notati durante una passeggiata a Cassano d’Adda, nel Parco della Villa Borromeo, ad ottobre 2017; mentre a novembre 2017 ne ho avvistato uno a Cornaredo, durante le fotografie alla ghiacciaia che ho inserito nel mio libro “Parco Agricolo Sud Milano”, che presenterò a Maggio 2018. Lo Scoiattolo grigio nordamericano è un mammifero della famiglia degli Sciuridi, nome scientifico Sciurus carolinensis, ha una lunghezza di circa 30 cm testa- corpo e una bella e folta coda di 20 cm, e pesa mediamente 500-600 grammi. L’habitat nativo di questa specie sono i boschi estesi e maturi di latifoglie con ricco sottobosco: essendo tuttavia molto adattabile, si trova anche nei parchi urbani e nei giardini pubblici. Lo Scoiattolo grigio non va in letargo in inverno, ma limita la propria attività alle ore mattutine più calde sfruttando le risorse alimentari laboriosamente accumulate in autunno.
Si riproduce due volte all’anno; la gravidanza dura un mese e mezzo e ogni volta nascono in media 4 piccoli che raggiungono le dimensioni adulte entro i nove mesi di vita.
A vederli, gli scoiattoli grigi, risultano terribilmente simpatici, soprattutto perché sono socievoli, arrivano a prendere il cibo dalle mani, corrono tra i piedi dei bambini; difficile quindi pensare che possano rappresentare uno dei più grandi problemi faunistici verificatisi negli ultimi anni in Italia. Onnivori, dotati di una sorprendente capacità riproduttiva, lasciano troppo tracce sul loro passaggio: predano uova e nidiacei, rovinano il patrimonio forestale, provocano danni alle colture di cereali, ai pioppeti e agli alberi da frutto (li scortecciano alla ricerca della linfa). Non solo: la loro diffusione ha un impatto fortemente negativo sulla specie nostrana di Scoiattolo, quello rosso. La convivenza tra i due animali ha infatti generato pericolosi fenomeni di competizione da cui il grigio esce sempre vincente: presenta dimensioni maggiori e si adatta più facilmente a varie tipologie ambientali grazie alla capacità di sfruttare diverse risorse alimentari. Dove c’è il grigio, insomma, il rosso tende a scomparire.
Com’è arrivato il Italia, il grigio? La storia dell’ospite indesiderato è simile a quella di tante altre specie esotiche giunte nel nostro Paese. Era il 1948, quando un diplomatico italiano, durante una missione a Washington, colpito dalla socialità dei roditori, che allora come oggi si aggiravano nei parchi cittadini, se ne fece spedire una coppia da introdurre nella sua villa, nel parco di Stupinigi, presso Torino. Gli scoiattoli ci misero poco a espandersi fuori dal parco; in pochi decenni, da quegli esemplari e da pochi altri che vennero successivamente importati in Piemonte, la popolazione del grigio è arrivata a contare 10.000 individui, distribuiti oltre che in Piemonte, in Liguria e in Lombardia. Nel 1996 e 1997 si è tentato di bloccare l’espansione dello scoiattolo grigio in Piemonte da parte di istituzioni scientifiche e tecniche molto qualificate, ma le operazioni di eradicazione sono state bloccate in seguito a pesanti azioni legali di una organizzazione animalista.
Lo scoiattolo grigio sta ora proseguendo indisturbato la sua espansione territoriale e lo Scoiattolo rosso scompare.
Walter Ferrari
Foto di Walter Ferrari
Si riproduce due volte all’anno; la gravidanza dura un mese e mezzo e ogni volta nascono in media 4 piccoli che raggiungono le dimensioni adulte entro i nove mesi di vita.
A vederli, gli scoiattoli grigi, risultano terribilmente simpatici, soprattutto perché sono socievoli, arrivano a prendere il cibo dalle mani, corrono tra i piedi dei bambini; difficile quindi pensare che possano rappresentare uno dei più grandi problemi faunistici verificatisi negli ultimi anni in Italia. Onnivori, dotati di una sorprendente capacità riproduttiva, lasciano troppo tracce sul loro passaggio: predano uova e nidiacei, rovinano il patrimonio forestale, provocano danni alle colture di cereali, ai pioppeti e agli alberi da frutto (li scortecciano alla ricerca della linfa). Non solo: la loro diffusione ha un impatto fortemente negativo sulla specie nostrana di Scoiattolo, quello rosso. La convivenza tra i due animali ha infatti generato pericolosi fenomeni di competizione da cui il grigio esce sempre vincente: presenta dimensioni maggiori e si adatta più facilmente a varie tipologie ambientali grazie alla capacità di sfruttare diverse risorse alimentari. Dove c’è il grigio, insomma, il rosso tende a scomparire.
Com’è arrivato il Italia, il grigio? La storia dell’ospite indesiderato è simile a quella di tante altre specie esotiche giunte nel nostro Paese. Era il 1948, quando un diplomatico italiano, durante una missione a Washington, colpito dalla socialità dei roditori, che allora come oggi si aggiravano nei parchi cittadini, se ne fece spedire una coppia da introdurre nella sua villa, nel parco di Stupinigi, presso Torino. Gli scoiattoli ci misero poco a espandersi fuori dal parco; in pochi decenni, da quegli esemplari e da pochi altri che vennero successivamente importati in Piemonte, la popolazione del grigio è arrivata a contare 10.000 individui, distribuiti oltre che in Piemonte, in Liguria e in Lombardia. Nel 1996 e 1997 si è tentato di bloccare l’espansione dello scoiattolo grigio in Piemonte da parte di istituzioni scientifiche e tecniche molto qualificate, ma le operazioni di eradicazione sono state bloccate in seguito a pesanti azioni legali di una organizzazione animalista.
Lo scoiattolo grigio sta ora proseguendo indisturbato la sua espansione territoriale e lo Scoiattolo rosso scompare.
Walter Ferrari
Foto di Walter Ferrari
28 marzo 2018