LifeVest: un "giubbotto salvavita" per pazienti cardiopatici ad alto rischio, alternativa temporanea al defibrillatore impiantabile
Utilizzato con successo dalle Cardiologie di Vizzolo e Cernusco (ASST Melegnano Martesana) per monitorare e proteggere pazienti curabili con farmaci, evitando interventi invasivi prematuri

11 aprile 2025
Cardiopatie severe ad elevato rischio di aritmie maggiori: arriva un prezioso strumento a supporto della cura di pazienti potenzialmente curabili con terapie farmacologiche. È il LifeVest, innovativo defibrillatore indossabile, utile nel controllo e nel monitoraggio di quelle patologie che potrebbero rivelarsi temporanee, e per le quali potrebbe essere sconsigliato l’impianto di defibrillatori sottocutanei definitivi. Il LifeVest è stato utilizzato dalle Cardiologie di Vizzolo e di Cernusco, dirette rispettivamente da Giuseppe Bacchioni e da Giuseppe Di Tano, come soluzione temporanea per controllare il rischio aritmico. I pazienti erano a rischio di aritmie potenzialmente mortali, ma con caratteristiche tali da poter essere sottoposti ad adeguata terapia farmacologica. Fondamentale, sottolineano Bacchioni e Di Tano, era poter «monitorare 24 ore su 24 la frequenza cardiaca, con la possibilità di intervenire qualora si rivelasse necessario, senza però doverli sottoporre ad interventi invasivi che, al momento della presa in carico, apparivano prematuri». La scelta, in entrambi i casi, è caduta sul defibrillatore indossabile, un supporto di nuova concezione sottoforma di un “giubbotto” facilmente indossabile e dotato di un sistema che garantisce un monitoraggio costante dell’attività elettrica cardiaca e la possibilità di erogare shock elettrici salvavita in caso di comparsa improvvisa di aritmie ventricolari maligne. Per la Direzione Strategica di Asst Melegnano Martesana «si confermano ancora una volta attenzione e impegno nei confronti dei pazienti, da parte delle equipe cardiologiche del Predabissi e dell’Uboldo, cui vanno plauso e ringraziamento».
11 aprile 2025