Multe Linate, richiesta di archiviare la denuncia; adesso deciderà il GIP.

Il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta scaturita dalla denuncia dell’ex comandante dei vigili di Segrate, Franco Fabietti. Peschiera e Segrate continueranno a non incassare un centesimo?

Milano, 16 marzo 2022. Il pubblico ministero milanese Paolo Filippini ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta scaturita dalla denuncia dell’ex comandante dei vigili di Segrate, Franco Fabietti, che aveva presentato una denuncia alla Procura milanese per le molteplici irregolarità – secondo il denunciante – sulla gestione del servizio di polizia locale a Linate. Per l’ex comandante della locale di Segrate, le multe elevate dai vigili milanesi a Linate erano illegittime, come di fatto avevano accertato i Giudici di Pace a cui avevano fatto ricorso decine di automobilisti, e a rendere illegittime erano due macro aspetti: indicazione del luogo della violazione del Codice della strada – il giorno, l'ora e la località in cui sono avvenute la violazione sono elementi imprescindibili per la validità della contravvenzione – mentre i verbali dei ghisa milanesi indicavano Milano come luogo dell’infrazione. Il secondo punto riguardava la legittimità dei vigili milanesi a operare nel territorio segratese senza un preciso accordo.

Il PM milanese, a conclusione delle indagini, anche dopo aver ascoltato l’attuale comandante della Polizia locale di Segrate, Lorenzo Giona, ha ritenuto di richiedere l’archiviazione della denuncia.

Veniamo ai motivi per la richiesta di archiviazione del giudice della Procura di Milano, che ricordiamo è solo una richiesta su cui dovrà ancora pronunciarsi il GIP (Giudice delle indagini preliminari) che stabilirà se procedere con l’archiviazione o meno.

La prima cosa che sorprende, leggendo il dispositivo, è che il procedimento iscritto nelle notizie di reato sia incardinato contro “Ignoti” mentre sono noti nomi, cognomi e ruoli relativi al periodo in cui, secondo il denunciante, sono stati commessi gli illeciti. L’altro aspetto richiede una conoscenza un po’ più dettagliata dei fatti che partono dal lontano 1993. Il giudice Filippini chiede al Comandante Giona, l’attuale capo dei vigili di Segrate, informazioni riguardanti un’epoca in cui egli non era ancora a capo dei vigili segratesi,  ma riesce comunque a rispondere e a dire che in realtà dal 1993 la gestione del servizio di polizia locale è sempre stata svolta dai vigili di Milano per il semplice fatto che i Comuni di Peschiera Borromeo e di Segrate non disponevano di un numero sufficiente di agenti per coprire il servizio. E qui le versioni non coincidono con i fatti prodotti dal denunciante. Secondo il Comandante Giona è dal 1993 che il servizio viene svolto dai vigili milanesi, secondo l’ex comandante Fabietti, il cui ultimo giorno di servizio è stato il 31 agosto 1995 – a quanto riferito dallo stesso Fabietti – è impossibile che il servizio sia stato svolto dai vigili di Milano poiché lo stesso ha coordinato e realizzato, anche con improvvisi “blitz” il servizio di polizia locale fino al all’ultimo giorno di servizio, ben due anni dopo da quanto riferito il comandante Giona al magistrato. Sempre secondo Fabietti all’epoca i vigili a disposizione erano trentatre su un organico previsto di una cinquantina di vigili. Successivamente l’organico dei vigili segratesi arriva a una sessantina di vigili.

Ma ecco, secondo il magistrato, le ragioni per cui la denuncia deve essere archiviata:

in data 14 settembre 2010 la Prefettura di Milano emana un protocollo relativo all’accordo raggiunto tra i comuni interessati per lo svolgimento del servizio di polizia locale per l’anno 2011 presso l’aeroporto di Linate dal quale si evince che “i proventi delle sanzioni saranno devoluti al Comune dal quale dipende l’agente che ha accertato la violazione”.

Nei successivi rinnovi del 29 febbraio 2012, del 19 marzo 2013 e del 20 febbraio 2019, l’accordo si conclude con la medesima clausola: “i proventi delle sanzioni saranno devoluti al Comune dal quale dipende l’agente che ha accertato la violazione”.

Su questa aspetto, della “devoluzione” stabilita dall’accordo tra i comuni, con l’avallo del Prefetto e con la benedizione di Enac e Sea, il GIP dovrà sicuramente pronunciarsi, la legge che disciplina accordi fra le parti dice chiaramente all’articolo Art. 1322. Autonomia contrattuale.

Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge. Le parti possono anche concludere contratti che non appartengano ai tipi aventi una disciplina particolare, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico.

Il Codice della strada all'articolo 12 stabilisce il principio cardine della territorialità: «L'espletamento dei servizi di polizia stradale previsti dal presente codice spetta ai corpi e ai servizi di polizia municipale nell'ambito del territorio di competenza». Un principio chiarissimo, a prova di interpretazione e non derogabile, in pratica, a Linate i ghisa non solo non potrebbero fare multe, ma non potrebbero nemmeno andarci se non dopo specifici accordi tra Comuni, che consentirebbero ai vigili milanesi in trasferta di operare ma sotto la giurisdizione dell’amministrazione competente per territorialità.

In questo caso il Codice della Strada dice chiaramente come l’esercizio del servizio di Polizia e il conseguente regolamento delle multe deve essere svolto, l’esempio di Orio al Serio è chiaro.

Sulla decisione di devolvere al comune di appartenenza del vigile che eleva la contravvenzione, bisogna stabilire, in un ambito più strettamente amministrativo, chi e a che titolo ha permesso tale devoluzione, capire se il Consiglio Comunale di Segrate ha votato una tale decisione o se è una decisione del sindaco, del comandante dei vigili o del prefetto, perché in ogni caso sembra una decisione illegittima senza il consenso del Consiglio Comunale. Su questo aspetto abbiamo cercato più volte di sentire il comandante Giona – sempre presente al tavolo dell’accordo - ma ha sempre declinato la richiesta.  Questa scelta di generosa devoluzione sono costate milioni di euro alle casse segratesi.

Sempre per il giudice Filippini, per quanto riguarda l’indicazione di Milano nei verbali redatti dai vigili milanesi, non è da considerarsi dolosa – magari è così, solo una svista – ma sufficiente per invalidare tutte le multe: data e luogo dell’infrazione sono elementi imprescindibili per la validità della multa. Per il giudice Filippini, infatti, è regolare che il vigile di Milano indichi la località dell’infrazione un luogo diverso da quello dove effettivamente è stata commessa l’infrazione, perché sembra che al momento dell’infrazione Linate era nel territorio di Segrate e non di Milano, come indicato nel verbale, oggi iniziamo ad avere qualche dubbio che il confine sia stato spostato nottetempo un po’ più in là, altrimenti non si capisce il motivo della richiesta di archiviazione.

Adesso la parola passa al GIP che stabilirà se Linate e sul territorio di Segrate o quello di Milano e se in Italia c’è la possibilità della localizzazione delle Leggi dello stato, una nuova forma di federalismo giuridico.

Roberto Spampinato

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