Lo Sparviere, un piccolo rapace diurno dalle ali corte, dalla lunga coda, dal corpo snello, con la testa piccola il becco elegante ad uncino
In lunghezza supera i 30 cm, oltre 10 dei quali fanno parte della coda; l’apertura alare è di circa 60. Il salvataggio di un esemplare a Peschiera.

Foto Walter Ferrari

Lo Sparviere (Accipiter nisus) è della famiglia Accipitridae è un piccolo rapace diurno dalle ali corte e dalla lunga coda. Corpo snello, testa piccola, becco elegante e ad uncino, zampe lunghe e sottili con dita munite di forti unghie. In lunghezza supera i 30 cm, oltre 10 dei quali fanno parte della coda; L’apertura alare è di circa 60, Il maschio pesa circa 250 gr.
Nella femmina queste misure sono superate: infatti è di almeno 5 cm più lunga e la sua apertura alare sopravanza quella del maschio di oltre 10 cm; pesa circa 300 gr.
Il maschio è grigio superiormente, con la zona auricolare rossiccia, la femmina superiormente è marrone-grigio uniforme. Per entrambi la parte ventrale è chiara con strisce marroni, la coda è segnata da fasce nere ed ha l’estremità bianca; il becco è azzurrognolo; le zampe e gli occhi sono gialli. Lo Sparviere è astuto e prudente allo stesso tempo. Grazie a queste sue caratteristiche riesce a cacciare con molta facilità, nascondendosi tra gli alberi per poi scagliarsi veloce contro la sua preda, cambiando repentinamente direzione durante il volo. Spesso disorienta le sue vittime che, una volta catturate, divora in luoghi riparati. Le sue prede principali sono passeriformi di piccole dimensioni e grossi insetti, in particolar modo coleotteri e cavallette. In minor misura preda piccoli mammiferi, in particolare roditori e saltuariamente piccoli rettili.
I suoi nidi, ben nascosti, costruiti di preferenza sulle aghifoglie, sono composti da ramoscelli secchi che si fanno più fini nella parte interna e sono tappezzati con le penne della femmina. Ogni coppia di Sparviere può costruire più di un nido, che riutilizza nel corso del tempo. Le uova ( 4-6) vengono covate dalla femmina per 33-35 giorni. I pulcini si involano a 25-30 giorni di vita, ma restano ancora a lungo accanto ai genitori. Questa specie può vivere fino a 20 anni.
Lo Sparviere
è diffuso in Europa, Asia e nella parte più occidentale del Nord Africa. In
Italia, è una specie nidificante sedentaria dall’arco alpino fino alle
latitudini più estreme della penisola e delle due isole maggiori. L’habitat
naturale prediletto è quello dei boschi con alberi ad alto fusto, intercalati
da radure che il rapace sfrutta come spazi aperti adatti alla caccia. Negli
ultimi anni sta “urbanizzandosi” in modo sempre più consistente frequentando
regolarmente anche i giardini delle case. Da secoli lo
Sparviere viene utilizzato in falconeria per le sue grandi doti venatorie. Lo Sparviere
viene considerato una specie protetta a basso rischio, in particolare negli
ultimi decenni la sua popolazione è notevolmente cresciuta tanto da occupare
nuovi territori in Italia del Nord, specialmente nell’alta Pianura Padana.

Walter Ferrari con l'esemplare a cui ha salvato la vita
La primavera
scorsa, una mattina ho ricevuto una telefonata da un cittadino di Peschiera
Borromeo, che richiedeva il mio aiuto perché nel suo giardino c’era un uccello
che non riusciva a volare. Recatomi sul posto ho capito subito che era uno
Sparviere maschio; probabilmente durante l’inseguimento per catturare un
uccellino in volo, avrà sbattuto un’ala ed è caduto. Per evitare che potesse finire
sotto le grinfie di un gatto, con molta cautela l’ho messo dentro una scatola di
cartone e l’ho portato a casa mia meditando il da farsi. Nel pomeriggio, visto
che si era ripreso, l’ho portato in un campo vicino a casa e con i guanti l’ho posato sull’erba.
Immediatamente ha preso il volo per circa 200 metri e si è posato sul ramo di
un albero, ha riposato qualche minuto e poi nuovamente si è involato veloce e
costante. Spero di aver agito nel modo
corretto e di avergli salvato la vita.
Testo e
foto di
Walter Ferrari

Foto Walter Ferrari

Foto Walter Ferrari