Riscoprire la tradizione nelle scuole medie per costruire il futuro: "Non scholae, sed vitae discimus"
La recente riforma scolastica promossa dal Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha suscitato un acceso dibattito nel panorama educativo italiano. Tra le novità più discusse vi è la reintroduzione dello studio del latino nelle scuole medie, con l'obiettivo dichiarato di rafforzare le competenze linguistiche degli studenti e avvicinarli alle radici della lingua italiana.

"Non scholae, sed vitae discimus" è una locuzione latina che significa: "Non impariamo per la scuola, ma per la vita", nel senso che s'impara non per la scuola o per un insegnante, ma per le occasioni e le difficoltà che s'incontreranno nella vita
15 gennaio 2025
Il ritorno del latino: un ponte con le radici linguistiche
La decisione di reintrodurre il latino nel curriculum delle scuole medie mira a fornire agli studenti una comprensione più profonda dell'etimologia e della struttura della lingua italiana. Secondo il Ministro Valditara, lo studio del latino serve come porta d’ingresso alle radici etimologiche delle parole che usiamo ogni giorno, migliorando così la nostra comprensione generale dei metodi di comunicazione e dei valori culturali che possediamo.
Il valore della tradizione per affrontare le sfide future
Riscoprire la tradizione fino alla terza media non significa ancorarsi al passato, ma piuttosto utilizzare le fondamenta culturali per costruire un futuro più solido. I risultati del movimento del '68 e del fenomeno del "sei politico" hanno evidenziato le carenze di un sistema educativo che, in alcuni casi, ha trascurato l'importanza della disciplina e dell'approfondimento culturale.
Migliorare le competenze linguistiche dei giovani
È preoccupante constatare che molti giovani di vent'anni non siano in grado di scrivere correttamente in italiano. La reintroduzione del latino potrebbe rappresentare un'opportunità per rafforzare le competenze linguistiche, stimolando una maggiore consapevolezza delle strutture grammaticali e sintattiche della nostra lingua.
L'importanza dello studio della Bibbia nella formazione culturale
Un'altra proposta significativa della riforma riguarda l'introduzione dello studio della Bibbia nelle scuole medie. La Bibbia, oltre al suo valore religioso, rappresenta un pilastro fondamentale della cultura occidentale. La sua influenza sulla letteratura, sull'arte e sul pensiero è innegabile. Come sottolineato dall'Associazione Biblica della Svizzera Italiana, un rapporto intelligente ed appassionato con i testi della Bibbia e i valori che se ne colgono tramite una lettura seria, libera e liberante, contribuisce significativamente alla formazione culturale di ogni individuo.
Lo studio della Bibbia, non dal punto di vista religioso ma da quello culturale
È importante precisare che l'approfondimento della Bibbia avverrà principalmente durante l'ora di religione. Questo approccio mira a fornire agli studenti una comprensione più approfondita dei testi sacri, analizzandoli sia dal punto di vista storico che letterario. Tale studio non ha l'obiettivo di promuovere una specifica confessione religiosa, ma piuttosto di offrire una conoscenza critica e consapevole di un testo che ha profondamente influenzato la cultura e la storia dell'umanità.
Critiche alla riforma:
Alcuni critici sostengono che la reintroduzione del latino e l'introduzione dello studio della Bibbia rappresentino un ritorno a metodi educativi superati, poco in linea con le esigenze della società contemporanea. Tuttavia, è importante considerare che lo studio delle lingue classiche e dei testi sacri ha storicamente contribuito allo sviluppo del pensiero critico e delle competenze analitiche negli studenti. Inoltre, la Bibbia contiene una parola viva ed efficace, capace di ricreare il vissuto umano e di trasformarlo proprio in virtù della particolare forza che la anima.
La riforma proposta dal Ministro Valditara, con la reintroduzione del latino e l'introduzione dello studio della Bibbia nelle scuole medie, offre l'opportunità di riscoprire le nostre radici culturali e linguistiche, fornendo agli studenti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro con una solida base educativa. In questo modo, gli studenti accederanno alle scuole superiori più preparati, con una solida base umanistica che permetterà loro di sviluppare un pensiero critico, essenziale per approfondire qualsiasi tema e acquisire competenze tecniche di alto livello.
Giulio Carnevale
Giulio Carnevale
15 gennaio 2025