80° anniversario della Liberazione, l’Azione cattolica ambrosiana: «Memoria, impegno e speranza»
Un appello alla responsabilità civile e alla formazione delle coscienze, nel nome della Costituzione e della democrazia

A ottant’anni dalla Liberazione dal nazifascismo, l’Azione cattolica ambrosiana ha scelto di intervenire pubblicamente con un documento che è insieme memoria, richiamo e visione. Una riflessione profonda, lucida e appassionata che non si limita a commemorare, ma sollecita a riscoprire il senso di responsabilità individuale e collettiva, ponendo la fede cristiana a servizio della convivenza democratica e della giustizia sociale.
Il ruolo dei cattolici nella Resistenza
Nel testo, la Presidenza diocesana dell’Azione cattolica ambrosiana sottolinea il carattere plurale e composito della Resistenza: «Esisteva per tutti la volontà di costruire una nuova Italia, nella quale convivessero libertà democratiche, giustizia sociale e azione per la pace nel mondo». Un progetto comune che unì forze politiche e spirituali diverse, e in cui i cattolici, laici e religiosi, giocarono un ruolo fondamentale. «Presero le armi, evitarono spargimenti di sangue, offrirono rifugi, diffusero fogli clandestini», ricorda il documento, sottolineando anche il sacrificio di tanti aderenti all’Azione cattolica, protagonisti coraggiosi e spesso dimenticati.
La Costituzione come antidoto al fascismo
Uno dei passaggi centrali è dedicato alla Costituzione, definita «inesorabilmente antifascista». Non solo per la sua origine storica, ma per i valori che incarna, frutto dell’incontro – a volte difficile – tra le tradizioni cattolica, socialcomunista e liberale. La Carta costituzionale è indicata come fondamento e bussola per ogni cittadino: «Esiste un dovere cogente per fare memoria riconoscente di quegli uomini e di quelle donne che tutto sacrificarono». Un invito a custodire con consapevolezza il patrimonio di libertà ereditato, senza cedere a semplificazioni, nostalgie o revisionismi.
L’Europa comunitaria come scelta di pace
Altro tema cruciale è l’Europa. Il documento non ignora le difficoltà attuali, ma richiama l’ideale originario: «Dopo due guerre civili europee, fu necessario superare gli Stati nazionali fondati su meschini calcoli particolari». Furono soprattutto i cattolici e i laici – con figure come De Gasperi, Schuman e Adenauer – a indicare la via dell’integrazione europea come alternativa alla guerra e al nazionalismo. Una visione oggi più che mai da rilanciare, in un mondo segnato da nuove tensioni e conflitti.
La formazione per essere cittadini consapevoli
Il messaggio dell’Azione cattolica si fa, infine, appello alla formazione: «La democrazia e la libertà non sono date una volta per tutte, ma devono radicarsi nella coscienza di ciascuno». Conoscere la storia è il primo passo per comprendere il presente e costruire il futuro. L’associazione invita le parrocchie e le comunità a fare del ricordo del 25 aprile un’occasione concreta per promuovere la formazione all’impegno civile, sociale e politico, in particolare tra i giovani.
La speranza come bussola
Il documento si chiude con uno sguardo fiducioso, ispirato al tema dell’Anno giubilare: la Speranza. Una speranza che non è fuga dalla realtà, ma volontà di costruire giorno dopo giorno un mondo più giusto e pacifico. «Un patrimonio da costruire insieme», si legge, con un «generoso impegno condiviso» che sappia cogliere la lezione del passato e tradurla in azione nel presente.
In un tempo attraversato da incertezze, populismi e tensioni sociali, l’intervento dell’Azione cattolica ambrosiana offre una voce chiara e responsabile. Un invito a guardare al 25 aprile non solo come un rito, ma come un appuntamento che interroga ogni cittadino sulla propria parte di impegno, sulla memoria da custodire e sulle scelte da compiere.