Milano stadio, Alessandro De Chirico (Forza Italia): «rammarico per occasione persa, ora 'Piano B' per il Meazza»

«Persi quattro anni di tempo e fondi della collettività per il dibattito pubblico che avrebbero potuto essere investiti, per esempio, per commissionare uno studio per la rifunzionalizzazione dell'impianto»

Alessandro De Chirico

Alessandro De Chirico Forza Italia

«C'è un grande rammarico per quanto è emerso sul vincolo alle rampe elicoidali, ma anche alle volte a giraffa e alla facciata con le targhe per celebrare le vittorie nazionali e internazionali di Milan e Inter sullo stadio Meazza. Da subito mi ero schierato a favore del progetto del nuovo stadio perché ritenevo fosse un'opportunità unica per Milano e per il quartiere. Purtroppo tantissimi colleghi, a sinistra come a destra, non ne hanno capito l'importanza e Sala e la sua maggioranza hanno preferito tergiversare. Rimane il rammarico per aver perso quattro anni di tempo e aver speso fondi della collettività per il dibattito pubblico che avrebbero potuto essere investiti, per esempio, per commissionare uno studio per la rifunzionalizzazione dell'impianto. Da quello che so, il cemento armato non ha una durata eterna come il marmo utilizzato in antichità. Bisogna partire da quello per capire cosa fare dello stadio di San Siro che già oggi, in alcuni settori del terzo anello, è inibito al pubblico. Cosa accadrà tra 10, 20, 50 anni? Una strage immane con dentro migliaia di spettatori? Oltre a sbraitare e a puntare il dito contro i colpevoli, da amministratori pubblici è nostro dovere, oltre che un obbligo morale, elaborare un piano B affinché l'impianto non venga ricordato come monumento all'incapacità decisionale della politica», cosi il Consigliere di Milano Alessandro De Chirico (Forza Italia) ha commentato la vicenda del vincolo posto sullo stadio Meazza.