Risorse umane: una vera "risorsa" per l'azienda. Importanza e suggerimenti per la gestione

Il termine è stato utilizzato per la prima volta verso la fine degli anni Settanta nell’ottica di evidenziare un approccio scientifico al lavoro il dipendente passa da puro e semplice bene strumentale a risorsa

Le risorse umane rappresentano il “motore” delle aziende. Il termine - utilizzato per la prima volta verso la fine degli anni Settanta nell’ottica di evidenziare un approccio scientifico al lavoro - vede al centro una concezione in cui il dipendente passa da puro e semplice bene strumentale a risorsa su cui si rivela essenziale investire per centrare traguardi di business importanti.

In seguito all’avvento della Digital Trasformation, la validità di una simile vision sta emergendo ulteriormente, alla luce dell’introduzione di soluzioni quanto mai attuali per la gestione dei dipendenti.

Uno degli strumenti più efficaci, per le imprese di grandi come di piccole dimensioni, risulta un programma per la gestione delle risorse umane, pensato per offrire un supporto a 360° a titolari, amministratori e responsabili HR. Parliamo di un software in grado di coadiuvare in tutto ciò che riguarda presenze, timbrature, ferie e permessi, note spese e turni di lavoro, nonché rimborsi chilometrici e consegna delle buste paga.

Cosa si intende per sviluppo delle risorse umane

Con l’espressione “sviluppo delle risorse umane”, in inglese “Human Resources Development”, si fa riferimento a quei processi, strategie e attività che riguardano le figure impiegate a vario titolo nell’azienda, nell’ottica di implementare conoscenze e competenze. Parliamo di investimenti che consentono di ottimizzare il potenziale dei dipendenti, rendendone più efficace la gestione.

Le attività che permettono di conseguire gli obiettivi dello sviluppo delle risorse umane sono diverse e variano a seconda dei bisogni interni dell’azienda - di stampo organizzativo e professionale - nonché i progetti formativi e l’individuazione delle figure più adatte.

Di particolare importanza appare la formazione delle risorse, che può essere conseguita attraverso varie metodologie: coaching, mentoring, percorsi mirati e job rotation.

Investire nelle human resources si rivela perciò qualcosa di complesso, lungo e articolato, che può comportare tempo prezioso, oltre che la necessità di dedicare un budget più o meno importante.

Un’organizzazione ottimale dei dipendenti, affiancando le persone giuste ad altre meno esperte, si rivela interessante per implementare la formazione sul campo. Anche la pratica di job rotation si rivela valida, in quanto aiuta i lavoratori ad apprendere qualcosa di più sulla mansione dei “vicini di reparto”, stimolando un sentimento di empatia.

Perché investire nelle risorse umane vale sempre la pena

Gli investimenti nelle risorse umane dovrebbero essere contemplati da parte delle aziende, persino nei momenti di crisi, in quanto aiutano a superare situazioni che, sistematicamente, tendono a verificarsi nella storia del business, persino di quello più consolidato.

Tali momenti si superano con uno spirito di team dove l’unione fa la forza, così come la competenza e la specializzazione. Pensare che tutti possano fare tutto, in un’azienda, è semplicemente un’utopia ma ci sono pratiche che si rivelano valide sempre: su tutti la volontà di aiutarsi e comprendere la mansione altrui. Elementi capaci di fare la differenza.

Gli investimenti nelle risorse umane andrebbero predisposti ancora prima dell’assunzione e già nella fase di recruiting, tra le più importanti in quanto evita di perdere tempo prezioso nella formazione di persone che poi non si rivelano capaci o poco adatte a quella specifica azienda, per quanto potenzialmente idonee.

Le ragioni per cui adottare un approccio che potremmo definire friendly nella gestione del personale sono in primo luogo la valorizzazione del capitale umano, a cui va aggiunta una maggiore competitività nel settore di riferimento e - cosa che può apparire sorprendente ma non lo è - una riduzione dei costi.

Infine, ma non meno importante, una simile vision permette di stoppare alla radice fenomeni come quiet quitting e great resignation, profondamente dannosi per le imprese e, purtroppo, molto diffusi. Nel primo caso si assiste a un ampia percentuale di lavoratori che si impegna quanto basta (il minimo indispensabile) perché insoddisfatto; nel secondo un numero considerevole di persone arriva a dare volontariamente le dimissioni, anche in assenza di una nuova occupazione.

Digitalizzazione e Risorse Umane: verso nuovi strumenti efficaci

La Rivoluzione Digitale, con la sua trasformazione così rilevante, ha introdotto nuove opportunità che stanno cambiando la gestione delle risorse umane, rendendola più semplice ed efficace,in virtù di una comunicazione che presenta meno possibilità di fraintendimento. Ciò risulta fondamentale per arginare alla radice spiacevoli situazioni di insoddisfazione.

L’impiego dei programmi di gestione dei dipendenti di ultima generazione può sembrare un investimento superfluo ma si rivela, in realtà, una soluzione capace di fare la differenza, per il personale HR e quello amministrativo come le stesse figure coinvolte.

Per non parlare delle piattaforme di formazione da remoto, che evitano di dover per forza essere in presenza, a fronte di percorsi mirati e conseguibili in qualsiasi momento, adatti alle varie figure.

Infine, ma non meno importante, le nuove tecnologie appaiono efficaci per il monitoraggio della produttività dei lavori, aiutando a predisporre uno storico dove vengono individuati punti di forza e di debolezza, così da conoscerne l’evoluzione nel tempo.