Transizione Ecologica: dal 2035 al bando macchine diesel e benzina, ma sarà sostenibile?
Rischio di perdita di produzione e quindi di perdita di forza lavoro conseguente, ma questa decisione deve tenere in considerazione alcuni elementi legati alla transizione ecologica di cui non abbiamo visto menzione

17 febbraio 2023
L'opinione di Moreno Mazzola
Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il bando alla vendita di
veicoli con motori a combustione interna, scatenando titoloni sullo stop alle
"auto inquinanti", per cercare di abbattere l’emissione di CO2.
Questa notizia cerca di dare risposte al fine di scongiurare il cambiamento
climatico. Alcuni politici italiani mettono l’accento sulla perdita di
produzione e quindi sulla perdita di forza lavoro conseguente a questa
decisione. Noi di 7giorni riteniamo che, invece, questa decisione non può non tenere in
considerazione alcuni elementi legati alla transizione ecologica, di cui non
abbiamo visto menzione. Proprio per questo, la mancanza di una valutazione
complessiva, sembra un approccio propenso a guardare il particolare ma, allo
stesso tempo, si perde di vista il quadro generale. Ci sono almeno quattro elementi
su cui vale la pena di spendere qualche parola. Il primo riguarda il materiale
necessario per la costruzione delle batterie delle auto elettriche: i 17
elementi classificati come terre rare non sarebbero, in realtà, così rari da
trovare. A rendere le cose difficili sono invece i costi di estrazione e la
procedura per separare le componenti tra loro. Dopo essere stati portati alla
luce, i vari neodimio, praseodimio e disprosio vengono usati in gran quantità
per costruire batterie per auto elettriche. Per ora, la situazione va bene alla
Cina: dentro la Grande Muraglia si produce infatti il 58% di terre rare
estratte in tutto il mondo. Gli Usa si sono fermati al 15% nel 2020. La Cina controlla
anche l’85% della capacità di raffinazione di questi minerali e potrebbe
comandare il mercato del rame. Lo studio, fatto dal Global Critical Materials
(GCMat) di Argonne, analizza quindi cosa succederebbe se, per cause diverse, si
verificasse uno stop forzato alle forniture di dieci fra questi elementi.
Persino situazioni temporanee, come l’arresto delle esportazioni o la chiusura
biennale delle miniere, trascinerebbero i loro effetti sui prezzi per anni. Il
secondo elemento riguarda invece lo smaltimento delle batterie: le macchine
elettriche pur riducendo drasticamente le emissioni, creano un nuovo drammatico
problema; come riciclare le batterie che muovono le e-car in modo sicuro, senza
pericoli e con costi e livelli di sicurezza accettabili? Il problema è serio e
pericoloso, e nessuna soluzione efficace è stata ancora adottata su vasta scala
dai produttori di auto elettriche. La produzione di batterie per e-car aumenta
del 25% l'anno in media, e tra 10 o 15 anni la quantità di batterie da smaltire
e riciclare sarà drammatica. Il terzo elemento riguarda la necessità di
aumentare la produzione di energia elettrica: se a tale richiesta non si
risponde cambiando radicalmente la modalità di produzione dell’energia
elettrica ma si andrà avanti utilizzando il carbone e il gas, l’aumento di CO2
non diminuirà ma aumenterà. Il quarto elemento, intrinsecamente connesso al
precedente, riguarda l’incremento delle infrastrutture di produzione di
energia: infatti, quando tutto il parco macchina sarà elettrico la richiesta di
energia incrementerà drasticamente e se, contemporaneamente, utilizzeremo altro
componente elettrico (pompe di calore, condizionatore, fornelli elettrici, …)
la produzione potrebbe non essere più sufficiente causando continui blackout.
Quindi occorre pensare al cambio degli autoveicoli in modo estensivo, mettendo
a disposizione investimenti tali da permettere la produzione di energia pulita
mediante la ristrutturazione dei condomini. Se questo può dare risposta alle
ultime due considerazioni al momento non ci sono chiare azioni di mitigazione
per le prime due.
“Non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo
in prestito dai nostri figli” – Proverbio nativo americano
Moreno Mazzola
17 febbraio 2023