Il Pd di Mulazzano è fuori dalla storia: il Giorno del Ricordo non si mette in discussione

Il Partito Democratico locale si distingue, in negativo, dal resto del Paese: mentre tanti circoli del PD hanno ormai pienamente riconosciuto la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, a Mulazzano si discute ancora sull'opportunità di parlarne ai più giovani.

L'Onorevole Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, insieme al sindaco Michael Gola (Foto Profilo Facebook COmune di Mulazzano)

La lettera alla stampa locale del PD di Mulazzano è l’ennesima dimostrazione di un’imbarazzante arretratezza culturale e politica, che relega questo circolo cittadino fuori dal tempo e fuori dalla storia. Se fosse per loro, probabilmente il Giorno del Ricordo non sarebbe mai stato istituito, e oggi saremmo ancora prigionieri di quell’ipocrisia ideologica che per decenni ha imposto il silenzio su una delle pagine più oscure e drammatiche della nostra storia nazionale.

L’idea che commemorare il sacrificio degli italiani massacrati nelle foibe e costretti all’esodo sia "strumentalizzabile" e "inopportuno" è semplicemente vergognosa. È l’argomento che per decenni è stato utilizzato da chi voleva occultare la verità e giustificare la violenza del comunismo titino. Nessuno si sognerebbe di dire che è “inopportuno” parlare ai bambini della Shoah o delle deportazioni naziste, eppure il PD di Mulazzano si permette di sollevare dubbi solo quando si tratta delle sofferenze patite dagli italiani del confine orientale.

Inoltre, questa posizione è in aperta contraddizione con quella del Partito Democratico a livello nazionale e di tantissimi circoli locali che, al contrario, hanno finalmente riconosciuto la tragedia delle foibe e la necessità di ricordarla senza ambiguità. A Mulazzano, invece, si resta ancorati a un’ideologia fuori dal tempo, incapace di guardare la storia in faccia.

Le parole utilizzate nella lettera – con continui riferimenti al “revisionismo storico” e alle “strumentalizzazioni” – tradiscono una mentalità che ancora non ha fatto i conti con il passato. A Mulazzano sembra vigere una sorta di “negazionismo soft”, in cui la tragedia delle foibe è raccontata come se fosse un argomento di parte, da maneggiare con cautela, invece che una verità storica da riconoscere e tramandare.

Chi si oppone alla commemorazione del Giorno del Ricordo nelle scuole elementari dimostra soltanto di voler perpetuare un’ingiustizia storica: per decenni il dramma degli esuli istriani, fiumani e dalmati è stato cancellato dalla narrazione ufficiale, ora che finalmente si è ottenuto il giusto riconoscimento, certe frange del PD di Mulazzano cercano ancora di mettere un freno a questo processo.

E se per il Partito Democratico la contraddizione è evidente, il problema non si pone neanche per i firmatari di Alleanza Verdi e Sinistra: loro sono i nipotini di quelli che, coerentemente con la loro visione ideologica, nel 2004 nemmeno votarono la Legge del Ricordo in Parlamento. Una scelta che già all'epoca dimostrava la totale mancanza di rispetto per le vittime delle foibe e degli esuli, e che oggi si ripropone con la stessa cecità storica. Per loro, questa tragedia non esisteva allora e, a quanto pare, continuano a far finta che non esista nemmeno oggi.

Ancora più assurde risultano le critiche rivolte alla partecipazione del sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti alla commemorazione. La sua presenza è quanto mai opportuna, considerando il ruolo istituzionale che ricopre e l'importanza di promuovere la memoria di questa tragedia anche nelle scuole. A maggior ragione, proprio un rappresentante del Ministero dell'Istruzione ha il dovere di garantire che il Giorno del Ricordo venga trattato con la dignità e il rispetto che merita. Attaccare Frassinetti, insinuando che la sua presenza abbia una connotazione politica, è semplicemente pretestuoso e offensivo nei confronti delle vittime e delle loro famiglie.

I commenti di Alleanza Verdi Sinistra e del Partito Democratico su questo tema sono vergognosi e dimostrano come, ancora oggi, vi siano forze politiche incapaci di riconoscere la verità storica per motivi ideologici. La storia non si censura, e non si possono mettere sullo stesso piano vittime e carnefici. L’unica strumentalizzazione qui è quella del PD di Mulazzano e della sinistra radicale, che dimostrano ancora una volta di essere un’anomalia nel panorama politico attuale, incapaci di stare al passo con il riconoscimento storico ormai accettato da tutti.

Se fosse per loro, probabilmente oggi ancora non parleremmo di questa tragedia. Ma la storia non si cancella, e il Giorno del Ricordo va rispettato, senza se e senza ma.

Giulio Carnevale