“I paracadutisti italiani a El Alamein. Tra storia e memoria” il libro di Gianni Oliva presentato all’ANVGD di Milano. I caduti-giuliano dalmati.
Una pagina di storia nazionale a lungo rimossa dai pregiudizi ideologici, che hanno qualificato come “destra” i paracadutisti di El Alamein e come “sinistra” gli Alpini congelati in Russia, mentre gli uni e gli altri erano le vittime della stessa guerra fascista d’aggressione. Claudio Fragiacomo riassume per 7giorni i temi trattati nella conferenza online del 20 novembre.

Il memoriale di guerra dei caduti italiani a El Alamein Egitto
I paracadutisti italiani a El Alamein. Tra storia e memoria
di Gianni Oliva (Autore)
LEG Edizioni
Collana: Le guerre
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 24 ottobre 2022
Pagine: 128
EAN: 9788861029156
Euro 15.20
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Ottanta anni fa, dal 23 ottobre al 6 novembre 1942, lo
scontro di El Alamein, nel deserto egiziano: i britannici del maresciallo
Montgomery travolgono le forze italo-tedesche del feldmaresciallo Rommel,
costringendole ad una ritirata rovinosa che (insieme a Stalingrado) segna la
svolta della Seconda guerra mondiale. I paracadutisti della divisione
“Folgore”, schierati all’estremità meridionale del fronte, oppongono una difesa
strenua ma vengono decimati: 304 superstiti su oltre 5mila effettivi partiti
qualche mese prima dall’Italia. Il volume ripercorre le vicende della “Folgore”
nella battaglia di El Alamein inquadrandole nell’insieme delle vicende belliche
del 1940-42 e soffermandosi sulle motivazioni morali della resistenza ad
oltranza: di qui si sviluppa un excursus sulle origini dei paracadutisti, sui
miti costitutivi del corpo, sull’eredità culturale della Legione Straniera e
dell’arditismo, sulla prospettiva della “bella morte” come riscatto della
sconfitta. Ne risulta il ritratto di una pagina di storia nazionale a lungo
rimossa dai pregiudizi ideologici, che hanno qualificato come “destra” i
paracadutisti di El Alamein e come “sinistra” gli Alpini congelati in Russia,
mentre gli uni e gli altri erano le vittime della stessa guerra fascista
d’aggressione (come ha chiarito il presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2002,
“sdoganando” la vicenda).
Claudio Fragiacomo ripercorre per i
lettori di 7giorni, i tratti salienti della presentazione del libro avvenuta
durante la conferenza da remoto del 20 novembre, organizzata dall’Associazione
Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Il relatore, autore del recente libro "I paracadutisti italiani a El Alamein: fra Storia e Memoria", osserva come la memoria "ufficiale" delle gesta del nostro esercito esalti quasi esclusivamente quelle della campagna di Russia, tralasciando l'eroismo dimostrato ad El Alamein. Ma ambedue sono episodi di un passato eroico, che meritano la stessa attenzione nel ricordo, che l'autore vuole contestualizzare nei fatti della seconda guerra mondiale.
Fascismo come regime della parola: la giusta definizione di uno storico, per indicare l'indottrinamento ideologico sul tema dell'eroismo italiano nel primo conflitto mondiale, come garanzia di successo per le imprese che il Duce avrebbe patrocinato in seguito. Ma ormai l'eroismo era un ingrediente largamente insufficiente a far volgere a favore dell’Italia le sorti di una guerra, poiché contavano molto di più la preparazione bellica la capacità industriale: quella italiana era insoddisfacente. Inoltre erano carenti le materie prime. E oltre all'insufficienza dell'industria militare bellica, mancava anche la logistica. Per quanto riguarda i mezzi corazzati, insufficiente era il numero di carro armati e gli stessi automezzi militari, pur in grandissimo numero, erano tali da aver bisogno di magazzini di parti di ricambio diversi fra loro, per cui la manutenzione risultava più difficoltosa e scarsa.
E che dire dell'areonautica? In questo caso l'Italia poteva contare un primato, ma la flotta era conosciutissima per le sue possibilità di raggiungere dei primati sportivi, ma poco adatta all'uso militare.
Ben conscio di ciò, quando scoppia la guerra, Mussolini sta "alla finestra". E il 10 giugno del '40; di fronte ai rapidi successi di Hitler, che in tre settimane arriva a Parigi, quando ormai tutti ritenevano che la prossima a cadere sarebbe stata l'Inghilterra, Mussolini decide di sfruttare il momentaneo successo tedesco, ritendo certo il suo futuro consolidamento, alleandosi con Hitler in una guerra che il Duce giudica prossima a finire: alla conclusione della quale potrà trarre solo dei vantaggi in termini di nuovi possedimenti coloniali. Non vuole essere tributario di Hitler, ma condurre una guerra "parallela", in modo da poter porsi al suo stesso livello.
Dichiara guerra alla Francia per riappropriarsi della Savoia e di Nizza, ma il lungo confine francese, con la sola possibilità di attraversarlo in corrispondenza dei passi alpini, al di là dei quali è stata edificata la possente barriera difensiva "Maginot", impedisce alle truppe italiane di progredire significativamente nel territorio francese. All'atto della proclamazione dell'armistizio, mentre Hitler può farsi immortalare a Parigi vicino al sepolcro di Napoleone, Mussolini è costretto a farsi fotografare "vincitore" a Cesana Torinese, nei pressi di una baita in pietra.
Per consolidare la sua immagine, decide quindi di rafforzare la presenza italiana nei Balcani, e, per questo, ha bisogno di bloccare la flotta britannica nel Mediterraneo. Mussolini concepisce un'azione a tenaglia per aggredire l'Egitto e impadronirsi del Canale di Suez: l'Egitto dovrebbe essere attaccato da Est, a partire dall'Eritrea, e da Ovest a partire dalla Libia. Il troncone orientale al comando del Duca d'Aosta, quello occidentale al comando del generale Graziani. Ma ambedue i tentativi per una rapida conquista dell'Egitto falliscono, per ragioni che il relatore chiaramente individua. Si arriva così ad un nulla di fatto.
Di fronte all'impasse in Africa, Mussolini decide di tentare di accreditarsi come potenza balcanica: apre un altro fronte e attacca la Grecia. La data dell'attacco viene fissata al 28 ottobre 1940, in ricordo della Marcia su Roma. Periodo infausto, sempre molto piovoso e rigido in quelle regioni. La scelta si rivela poco opportuna, e l'avanzata riesce difficile per le note deficienze logistiche; dopo una fase di stasi, le truppe italiane stanno per essere ricacciate in Albania, regione dalla quale erano partite.
Di fronte al fallimento dell'impresa di Grecia, Hitler decide di intervenire, e da questo momento Mussolini diventerà un gregario ….addio Guerra Parallela.
L'esercito tedesco interviene in Grecia e risolve in breve la situazione.
Contemporaneamente Hitler invia in Africa il Generale Rommel, che, subito, si distingue per capacità militari, tanto da imporre allo stato maggiore italiano presente sul suolo libico la sua leadership.
Particolarmente accattivante è la narrazione che il Prof. Oliva dà degli avvenimenti, con un ampio inciso sul paracadutismo italiano (e non solo su quello) e sulla nascita della Brigata Folgore. Il tutto si conclude con lo sbarco degli americani in Marocco.
Invito il lettore ad ascoltare direttamente l'esposizione chiara e convincente del relatore al link:
https://youtu.be/C6J1ubM6c1s
I 45 CADUTI GIULIANO-DALMATI IN TERRA D'AFRICA
BENCICH ANTONIO 7.Rgt. Bers.
CAVOCIC ENRICO 65.Rgt. Ftr.
CIPOLATI EUGENIO PRIMO Rgt. Art. Div. Fant. Mot.
CRUSI ALFONSO VIII Bgt. Corazzato Bers.
CUCEK GIUSEPPE 28. Rgt. Ftr.
DAICICH FRANCESCO MARIO 185. Rgt. Parà
DARDI FERRUCCIO 3.Gr.-Sqd. Cav.
DE VECCHI LUIGI C.DI ed Enti vari Genio
DUSSI ROBERTO Q. G. Divisione
FAVA CESARE 7. Rgt. Bers.
GASPERINI MARIO 20. Rgt. Ftr.
GIURLIZZA BRUNO ANTONIO 540 Bgt. Costiero
GREGORI AGOSTINO 62. Rgt. Ftr.
KOSMAC FRANCESCO 113. Cp. Marconisti
LAMPE ARDUINO XIII Bgt. Carri
LANZA EUGENIO Cdo Marina Tobruk
MALEKCAR GIUSEPPE 8. Rgt. Bers.
MALIS FORTUNATO 7. Rgt. Bers.
MALNIG MARIANO 186. Bgt. Ftr.
MAURICH GIUSEPPE 20. Rgt. Ftr.
MECCHINA EMILIO 185 Cp. Genio
MISSO AGOSTINO Cdo Marina Tobruk
MOHORIC STANISLAO 61. Rgt. Ftr.
PAUSIO VITTORIO 16. Btr. Art.
PAVSIC VENCESLAO 61. Rgt. Ftr.
PECORARI BRUNO 12. Rgt. Bers.
PERESSON ALDO 46. Rgt. Art. Div. Fant. Mot.
PIAZZA BRUNO Cdo Marina Tobruk
PRINCIPE GUGLIELMO 186. Rgt. Ftr.
RADETICH GIOVANNI 39. Rgt. Ftr.
RIBARICH GIOVANNI - - -
RUSJAN CARLO 39. Rgt. Ftr.
SCOCCHETTI NORDIO 083. Sq. Caccia
STOCCHI STANISLAO 20. Rgt. Ftr.
TURCINOVIC GIUSEPPE 3. Gr.-Sqd. Cav.
VATTA ANTONIO 7. Rgt. Bers.
VERSON TEODORO 24. Bgt. Genio
VETRIH FRANCESCO 20. Rgt. Ftr.
VIDRIH ANTONIO 39. Rgt. Ftr.
VISCOVI GIOVANNI 158. Rgt. Ftr.
ZAMAR GIUSEPPE 7. Rgt. Bers.
ZERIALI OSCAR III. Gr. Art.
ZNEBRELJ CARLO 237. Autorep. Auto.
ZOVETTI DINO 19. Leg. Maca M.V.S.N.
ZUDICH GIOVANNI 62 Rgt. Ftr
I paracadutisti italiani a El Alamein. Tra storia e memoria
di Gianni Oliva (Autore)
LEG Edizioni
Collana: Le guerre
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 24 ottobre 2022
Pagine: 128
EAN: 9788861029156
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