Non è ancora stata sciolta la prognosi del 17enne che, a bordo del suo monopattino elettrico, è stato travolto da un’auto a Vizzolo Predabissi. Il terribile schianto è avvenuto venerdì 15 aprile sulla provinciale Cerca. Il ragazzo, residente a Tavazzano, stava attraversando la carreggiata stradale all’altezza dell’incrocio semaforico che, dalla frazione di Sarmazzano, conduce verso Vizzolo. In quel frangente è sopraggiunta una Peugeot 208 condotta da una 50enne che, provenendo da Melegnano, era diretta verso Colturano. L’impatto è stato devastante: il 17enne ha letteralmente sfondato il parabrezza dell’auto ed è stato sbalzato sull’asfalto, procurandosi un gravissimo trauma cranico. Il 118 ha allertato l’elisoccorso, la cui equipe ha ritenuto necessario di procedere all’intubazione in loco, dato che il giovane aveva perso conoscenza. Quindi il paziente è stato trasportato con la massima urgenza al Niguarda, dove si trova tutt’ora ricoverato sotto stretta osservazione. L’automobilista, invece, è stata accompagnata in via precauzionale al Predabissi di Vizzolo in codice verde. La dinamica del sinistro è tutt’ora al vaglio dei Carabinieri della Compagnia di San Donato. 

«Ribadisco da mesi l’urgenza di introdurre l’obbligo del casco per chi guida il monopattino, nonché di un patentino che abiliti l’utente alla guida del mezzo e di un’assicurazione apposita per circolare sulle strade delle città – commenta Riccardo De Corato, assessore lombardo alla Sicurezza -. A Milano, secondo i dati registrati da Areu, nel periodo intercorso fra giugno 2020 e marzo 2022 sono state 965 le richieste di soccorso per incidenti di monopattini. È un numero scioccante: quasi 50 sinistri al mese». A febbraio il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato a maggioranza la proposta di legge al Parlamento per modificare l’attuale normativa sui monopattini elettrici. «Mi auguro, perciò – conclude De Corato - che si raggiunga al più presto il via libera a una norma nazionale che assicuri una maggiore sicurezza stradale sui monopattini: sia per chi li guida, sia per gli altri utenti della strada, colpevoli o vittime innocenti degli incidenti».