Morto a 12 anni all’ospedale Predabissi di Vizzolo: l’Asst Melegnano-Martesana dovrà risarcire la famiglia

Francesco Palomino Conga era arrivato a pronto soccorso il 28 dicembre del 2019, morendo due giorni dopo. Il Giudice di Lodi ha stabilito che il decesso è sopraggiunto a seguito di “evidenti errori di diagnostica nonché da inesplicabili ritardi terapeutici”

Francesco Palomino

Francesco Palomino

Francesco Palomino Conga, 12enne di Cervignano d’Adda, morì il 30 dicembre del 2019 all’ospedale Predabissi di Vizzolo dopo oltre 48 ore di ricovero per via di un'operazione all'intestino giudicata tardiva. Ora, secondo quanto riportato dall’Ansa, per la morte del ragazzino il giudice di Lodi ha condannato l'Asst Melegnano e Martesana a risarcire i suoi famigliari, dichiarando l'ente responsabile della causa del decesso, mentre è in corso un procedimento penale a carico di un medico dell'ospedale.  Il giudice nella sentenza cita una perizia in cui si ritiene accertato che "il percorso diagnostico e la gestione clinica delle patologie che affliggevano il giovane, sin da suo arrivo al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Vizzolo Predabissi siano stati caratterizzati da evidenti errori di diagnostica nonché da inesplicabili ritardi terapeutici". Il magistrato spiega poi che "la gestione del paziente da parte di tutti i sanitari che lo ebbero in cura è stata caratterizzata, sin dall'inizio, da un atteggiamento superficialmente attendistico e di conseguenza inadeguato". Sempre secondo quanto riportato dall’Ansa, le "non scelte" dei medici "hanno condotto a un progressivo peggioramento del paziente", portando a "una diagnosi certa con estremo ritardo quando il quadro clinico era ormai seriamente compromesso". Il giudice biasima la "continua attesa (oltre 14 ore prima di effettuare l'esame radiologico 15 ore prima di svolgere un'ecografia) nell'intervenire”. In tal senso, se fosse stata eseguita una diagnosi tempestiva, sarebbe stato possibile un intervento salvavita in tempo utile.