Il Piero Della Francesca di San Donato in prima linea contro la violenza di genere
I docenti hanno organizzato un percorso didattico-educativo, con un incontro, una mostra e alcune riflessioni poetiche, per sensibilizzare gli studenti riguardo un argomento di triste attualità
21 marzo 2018
Spiegare ai più giovani le piaghe della violenza di genere e del femminicidio, per aiutarli a sviluppare un’etica del rispetto dell’altro ed a superare gli stereotipi sulla violenza, purtroppo ancora radicati nella società. Con questi obiettivi l’istituto Piero Della Francesca di San Donato ha coinvolto gli studenti in un progetto didattico-educativo mirato, che ha previsto un’incontro con esperti del settore, una mostra tematica e alcune riflessioni poetiche.
«Abbiamo elaborato questo percorso – spiegano i docenti – per stimolare i ragazzi ad una riflessione costruttiva riguardo una tematica che è purtroppo di stretta attualità. Quasi quotidianamente, infatti, le cronache riportano casi di violenze ed abusi sulle donne, in un circolo che a volte sembra essere senza fine. Per questo abbiamo ritenuto essenziale sensibilizzare i nostri studenti e renderli più consapevoli sull’argomento».
In primis, i ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi con le operatrici specializzate della Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua, centro antiviolenza costituitosi nel 2000 a Milano, impegnato quotidianamente nel contrastare gli abusi alle donne e le conseguenze che questi comportano sul benessere psicofisico degli attori coinvolti e delle loro relazioni. «La violenza è una situazione di profondo disagio da cui si può sempre uscire – hanno spiegato le operatrici agli studenti - e la donna non è una vittima impotente. Siamo convinte che dare forza alle donne contro la violenza significhi renderle autonome e consapevoli. Supportiamo anche la rete relazionale delle donne, parenti e amici. Il presupposto di Cerchi d’Acqua è che ogni donna abbia in sé la forza e le risorse per uscire dalla violenza».
Il percorso è poi proseguito con la partecipazione dei ragazzi alla mostra “Com’eri vestita? - Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale”, organizzata sempre da Cerchi d’Acqua presso la Casa dei Diritti in via De Amicis 10 a Milano, aperta al pubblico fino alle giornate del 22 e del 29 marzo. Nell’installazione vengono esposti alcuni vestiti che rappresentano simbolicamente quelli indossati durante la violenza subita e sono accompagnati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni elementi della loro esperienza. «Troppo spesso infatti – precisano le organizzatrici -, la domanda “Cosa indossavi? Com’eri vestita?” sottende una sfumatura accusatoria, come a dire “te la sei un po’ cercata…”, rivolgendo i riflettori su chi subisce violenza e non su chi la agisce. Per questo è necessario un cambiamento culturale, decostruire alcuni stereotipi relativi alla violenza sessuale».
La riflessione è stata inoltre arricchita dalla partecipazione di Stefano Raimondi, autore della raccolta poetica “Soltanto vive”, capace, attraverso le sue liriche, di dare voce al dolore delle donne vittime di violenza. Ne è un esempio il componimento che dà titolo al libro:
Soltanto Vive
Lo so che sono una tra le tante: le
murate, le sconfitte dal silenzio, le
tolte male dai giorni, le
lasciate sole.
Lo so che sono come loro: le
accusate, le impaurite quelle
con le porte chiuse, quelle
lasciate lì a tremare.
Lo so che sono come sono le
invisibili, le mute, le
soltanto vive.
Alessandro Garlaschi
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21 marzo 2018