Pantigliate: la serata d’insediamento del nuovo esecutivo si trasforma in una baraonda, con al centro la questione Acquapark. Alla fine devono intervenire i carabinieri per placare i presenti

La serata di insediamento della nuova Amministrazione di Pantigliate, guidata dal sindaco neoeletto Claudio Veneziano, si è conclusa nel peggiore dei modi, tanto da dover richiedere l’intervento delle forze dell’ordine

Martedì 10 giugno, infatti, l’aula consigliare di Pantigliate ha ospitato la prima uscita ufficiale della nuova Amministrazione targata Società&Ambiente, nel corso della quale il sindaco Veneziano ha reso noti i nomi della sua Giunta, cioè Franco Abate (vicesindaco e assessore al Bilancio), Elena Fondrini (Politiche sociali), Antonio Malfettore (Cultura), Antonella Galimberti (Lavori pubblici). Sin dall’esordio, però, la serata è stata caratterizzata da toni piuttosto accesi e concitati, segnati soprattutto dalle polemiche e dagli scambi di battute al vetriolo tra la maggioranza e una parte dell’opposizione. In particolare, dopo l’enunciazione delle linee guida del governo della città, il Movimento 5 Stelle ha accusato il sindaco di essere stato troppo generico e poco concreto, non avendo cioè precisato come intendesse agire in merito a specifiche problematiche cittadine. Ma la situazione è definitivamente degenerata verso la conclusione della serata, quando il sindaco ha affrontato la questione relativa alla gestione di Aquaspa-Acquapark. «Riteniamo l’Amministrazione uscente – ha annunciato Veneziano leggendo un comunicato stampa - responsabile di non aver comunicato la situazione in maniera adeguata e trasparente, non rendendo di pubblico dominio il fallimento della società appaltante durante la campagna elettorale». A quel punto i mormorii e le voci si sono trasformati in vere e proprie urla, tanto tra il pubblico quanto tra i banchi del Consiglio. Da un lato, infatti, alcuni hanno puntato il dito contro la precedente Amministrazione, rea a loro giudizio di non aver comunicato un fatto di tale gravità. Dall’altro, invece, l’ex sindaco Rozzoni ha difeso strenuamente il proprio operato, dichiarando di essere totalmente all’oscuro della grave situazione che pesava sulla società nominata alla gestione del centro. A quel punto, per cercare di riportare la situazione alla calma, si è reso necessario l’intervento dei carabinieri.